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Domenica, 28 Aprile 2024
La indagini / Palermo

Strage di Altavilla, i piani dei complici di Barreca: "Organizza un fine settimana di preghiera"

Nuovi elementi al vaglio degli inquirenti che lavorano per ricostruire i delitti di Antonella Salamone e dei figli minori. In un audio i presunti complici di Barreca pianificano gli esorcismi

"Il Signore non ci lascia e non ci abbandona. Ci ha messo nel cuore di organizzare un fine settimana con i tuoi figli e dobbiamo venire a pregare". Parlavano così Massimo Carandente e Sabrina Fina. Marito e moglie sono agli arresti per la strage di Altavilla (Palermo) dove nel corso di un esorcismo sono stati uccisi Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel. Sotto accusa ci sono anche Giovanni Barreca, marito e padre della vittima, e la figlia 17enne. Carandente e Fina parlavano proprio con Barreca, esortandolo a organizzare il weekend definito "di preghiera". L'invito in un messaggio audio mandato in onda da Mattino Cinque. 

"Non lasciamo che le circostante prendano il sopravvento e non mettiamo impedimenti alle cose che sappiamo che vanno fatte. Avete bisogno tutti di un aiuto fraterno, ma per ricevere una preghiera, poi il resto lo fa il Signore", prosegue la coppia. 

Non sappiamo se l'incontro a cui si riferiscono sia proprio quello che ha portato al triplice omicidio. "Quindi - prosegue Sabrina - tu organizza un fine settimana per permettere al Signore di utilizzare me e Massimo per pregare per voi". "E sfrutterà anche a te perché lui ti ha scelto e l'ha dimostrato", aggiunge il marito.

Giovanni Barreca e Antonella Salamone

Le parole della coppia si inseriscono in un quadro che diventa di ora in ora più agghiacciante. L'orrore viene scoperto quando Barreca chiama i carabinieri dicendo di avere ucciso moglie Antonella Salamone e figli Emanuel e Kevin (5 e 16 anni). Gli inquirenti trovano i resti carbonizzati di Antonella sepolti in giardino, con accanto alcuni suoi oggetti. I cadaveri dei figli sono in casa. Kevin ed Emanuel Barreca prima di essere soffocati sono stati torturati con attizzatoi e catene. In casa c'è Barreca che confessa subito. Parla con gli inquirenti la figlia 17enne. Lei, si scoprirà ore dopo, ha avuto parte attiva in quelli che vengono descritti come riti purificatori. Sono vere e proprie torture fatte col phon, con una padella, con la pinza per il camino, con catene.

Un "delirio mistico collettivo" l'ha definito il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio. Antonella è stata uccisa per prima, poi è toccato ai figli. Un crescendo di orrore che non si è fermato fino al tragico epilogo. Le salme saranno tumulate nei prossimi giorni e il Comune si è fatto carico delle spese.

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