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Venerdì, 26 Aprile 2024
Omicidi / Catania

Bracciante ucciso nella sua casa di campagna, il killer incastrato da un video

Svolta nelle indagini sul delitto di Francesco Calcagno, 49 anni, ucciso lo scorso 23 agosto a Palagonia. I carabinieri hanno fermato un uomo di 49 anni, Luigi Cassaro. Ma si indaga ancora sul movente: nello scorso ottobre la vittima venne arrestata per l'omicidio di un consigliere comunale

I carabinieri del comando provinciale di Catania, coordinati dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, hanno fermato un uomo di 49 anni, Luigi Cassaro, ritenuto responsabile della morte di Francesco Calcagno, il bracciante agricolo di 49 anni ucciso lo scorso 23 agosto all’interno della sua abitazione di campagna a colpi di arma da fuoco.

Il video del killer in azione

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La vittima, nell’ ottobre dello scorso anno venne arrestata dai militari poiché al termine di un forte diverbio, all’interno di un bar di Palagonia, sparò contro Marco Leonardi, un consigliere comunale di 41 anni, anche lui armato, uccidendolo.

Il provvedimento scaturisce dall’esito di una complessa attività investigativa: lo scorso 29 agosto il comando dei carabinieri diffuse una nota nella quale chiedeva ai cittadini di collaborare nel riconoscimento dell'autore dell'omicidio mediante la diffusione ai media delle immagini delle fasi salienti dell’omicidio Calcagno, riprese da un sistema di video sorveglianza.

Le indagini e il possibile movente

Ma chi è Luigi Cassaro? Un killer professionista assoldato per pareggiare i conti dopo l'assassino di Marco Leonardo o un omicida solitario con dei vecchi rancori personali? Gli inquirenti che indagano sulla morte del pregiudicato 58enne non hanno ancora risposte per questi interrogativi. Sono varie le ipotesi sul movente che potrebbe avere spinto Cassaro, 49enne di Licata, a recarsi quel giorno, da solo, nel casolare di campagna con una pistola per eliminare una persona ritenuta ormai scomoda o troppo compromessa.

Killer professionista, ma non troppo

Per farlo ha usato una tecnica di sparo di tipo militare, come sottolinea in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargaro, inginocchiandosi e portando la pistola vicino al petto. "Lo chiamiamo 'colpo d'emergenza': ciò dimostra che Cassaro, che ha precedenti in materia di armi, è un uomo con una buona dimestichezza con le pistole. Non è stato così furbo da non lasciare tracce sulla scena del delitto. E' entrato e uscito dalla stessa porta - puntualizza Gargaro - mentre avrebbe potuto prendere la via delle campagne per fuggire. Si è poi tradito abbandonando un cappello regalatogli dal figlio e caratterizzato solo dal suo dna, come verificato dai Ris di Messina. Attendiamo la convalida del Gip, ma ci sono tutti gli elementi per localizzarlo quel giorno sul luogo del delitto".

Rotto il muro dell'omertà

"Siamo riusciti a rintracciarlo grazie al fondamentale contributo dei cittadini. La scelta di diffondere le immagini del killer - spiega il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera - è stata vincente. Sarebbe stato un peccato non tentare questa strada, anche se sapevamo benissimo che in un territorio storicamente caratterizzato dall'omertà non sarebbe stato facile avere riscontri. Più telefonate anonime ci hanno indicato il nome di Luigi Cassaro, che ha mostrato solo qualche lieve segno di nervosismo ai carabinieri che sono andati a prenderlo. La sua posizione è ancora da definire, ma ci sono vari elementi che gli attribuiscono la paternità del delitto".

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