Al via il processo sul caso Loris: "Le perizie su Veronica? Daremo battaglia in aula"
Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, contesta l'esito degli esami psichiatrici sulla donna accusata dell'omicidio di Loris Stival. Il nonno ammesso come parte civile al processo. La psicologa: "Il movente del delitto? Un legame emotivamente distorto"
Prima udienza del processo sul caso Loris ed è già guerra di perizie sulle capacità di intendere e di volere di Veronica Panarello. Al centro dell’udienza le conclusioni degli esami psichiatrici disposti da gup, secondo cui la Panarello non soffrirebbe di nessun tipo di patologia e dunque potrà essere processabile e condannabile nei termini previsti dalla legge italiana.
Una tesi non condivisa dall’avvocato della donna, Francesco Villardita, che come prevedibile in aula insisterà molto su questo punto: “Sarà una semi battaglia abbiamo diversi dubbi”, ha affermato il legale prima dell’udienza, aggiungendo poi che “i nostri consulenti danno una valutazione diversa su quella dei periti. La mia assistita ha letto la perizia ma non ha avuto alcuna reazione, ne ha preso atto”.
Villardita ha poi detto che la Panarello intende rilasciare delle dichiarazioni spontanee, ma quasi certamente non avverrà oggi.
Intanto, dopo l’esito della perizia sfavorevole all’imputata, la difesa deve registrare anche il rigetto da parte del gup, della richesta formulata da Villardita di escludere Andrea Stival come parte civile nel processo.
IL MOVENTE - Il movente dell’omicidio di Loris Stival potrebbe essere “un legame emotivamente distorto, probabilmente di natura psicologica”. È una delle ipotesi avanzata dalla psicologa Maria Costanzo, uno dei due consulenti nominati dalla parte civile per conto del marito della donna. “Veronica - spiega la psicologa - non era genitore per suo figlio, lui era un amico”.
