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Lunedì, 29 Aprile 2024
la storia / Napoli

Uccise mamma del tiktoker per una fede nuziale e 150 euro

La donna era stata strangolata con un tubicino dell'aerosol: ora la probabile dinamica ha nuovi particolari e le accuse nei suoi confronti sono più pesanti

Ha ucciso per la fede nuziale e 150 euro in contanti. È l'amaro bottino di Stefania Russolillo, accusata di aver ucciso Rosa Gigante, la 72enne ipovedente mamma del tiktoker re dei panini, Donato De Caprio, strangolata con un tubicino dell'aerosol il 18 aprile 2023, nel quartiere Pianura di Napoli. Russolillo, 47 anni, vicina di casa della vittima, dallo scorso 21 aprile è in carcere a Pozzuoli, in provincia di Napoli. Ora le accuse della procura si fanno più pesanti. 

La dinamica e le nuove accuse della procura

La Procura di Napoli contesta alla presunta assassina reati molto più gravi rispetto all'omicidio di cui era accusata nella prima fase delle indagini. Gli inquirenti, adesso, alla luce delle ultime risultanze investigative, la ritengono responsabile di omicidio aggravato dalla premeditazione, rapina aggravata e tentata distruzione di cadavere.

L'aggravante della premeditazione è legata alla circostanza che per ben tre volte Russolillo avrebbe cercato di introdursi nell'abitazione della vittima, ritenendo di poter trovare importanti somme di denaro, prima dell'omicidio avvenuto nella tarda mattinata del 18 aprile 2023. Ogni volta con la stessa scusa: farsi dare il numero di telefono di una parrucchiera.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti nell'appartamento della vittima, inoltre, la Russolillo avrebbe prima tramortito la 72enne sbattendole la testa contro il muro due volte per poi strangolarla con un tubicino dell'aerosol preso dalla macchinetta che poi è stata trovata nella sua abitazione.

Per cancellare le sue impronte, poi, avrebbe preso del liquido infiammabile trovato in casa (come risulta dalle impronte trovate dagli investigatori) e dato fuoco alla vittima ormai esanime. C'è attesa, intanto, per l'udienza di convalida davanti al gip di Napoli. Il giudice, nei mesi scorsi ha chiesto una perizia psichiatrica che "esclude allo stato patologia psichiatrica maggiore" ma che rileva "tratti di disturbo di personalità dipendente": la donna, infatti, è stata in cura per la sua dipendenza dall'alcol.

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