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Lunedì, 29 Aprile 2024
La sentenza / Reggio Emilia

Saman Abbas: ergastolo ai genitori

Lo ha deciso la Corte di assise di Reggio Emilia nel processo sull'omicidio della 18enne pakistana, dopo quasi cinque ore di camera di consiglio

Ergastolo per il padre Shabbar Abbas e per la madre Nazia Shaheen per l'omicidio di Saman Abbas. Quattordici anni allo zio, Danish Hasnain. Assolti i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq, di cui è stata ordinata l'immediata liberazione. Lo ha deciso la Corte di assise di Reggio Emilia nel processo sull'omicidio della 18enne Saman Abbas, dopo quasi cinque ore di camera di consiglio.

Il verdetto arriva dall'ultima udienza del processo sull'omicidio della ragazza pakistana di 18 anni, uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Il padre, Shabbar Abbas, era tra gli imputati, insieme alla moglie Nazia Shaheen, latitante, lo zio Danish Hasnain e ai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Prima che i giudici si riunissero in camera di consiglio per emettere la sentenza, il padre di Saman Abbas, Shabbar, ha parlato per un'ora e quaranta minuti, sostenendo di non aver ucciso la figlia.

Il verdetto dei giudici: lo sconto per lo zio

Una condanna all'ergastolo per il padre Shabbar e la madre Nazia Shaeen (l'unica imputata ancora latitante) come chiesto dalla Procura, oltre alla interdizione della potestà genitoriale. E poi una pena di 14 anni di reclusione per lo zio Danish Hasnain che ha deciso di collaborare con la magistratura (contro i 30 chiesti dall'accusa).

Pur essendo stato riconosciuto autore materiale dell'omicidio della ragazza, lo zio ha beneficiato dello sconto di pena dovuto al rito abbreviato anche se i giudici glielo avevano negato. Questo perchè, ha spiegato il suo difensore, Liborio Cataliotti, sono venute meno le aggravanti della premeditaizone e dei motivi abietti e futili che avrebbero impedito il rito, e sono state riconosciute le attenuanti generiche.

Assolti infine i cugini Ikram Ijaz e Nomanullaq Nomanullaq (la richiesta di pena per loro era di 26 anni) nei confronti dei quali le prove dell'impianto accusatorio non hanno retto. E' quanto deciso dai giudici della Corte d'Assise del tribunale di Reggio Emilia nella sentenza di primo grado del processo iniziato il 10 febbraio scorso sull'omicidio della 18enne di Novellara uccisa nel 2021 per aver rifiutato le nozze combinate con un parente in Pakistan.

Tutti e cinque i familiari imputati, come aveva chiesto la Procura reggiana, sono stati assolti in relazione all'accusa di sequestro di persona. Il verdetto è arrivato nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 19 dicembre 2023, dopo circa cinque ore di Camera di Consiglio in cui i giudici- togati e popolari- si sono ritirati dopo aver ascoltato le controrepliche finali dei difensori e la versione del padre di Saman, che ha professato la sua innocenza.

I risarcimenti

Nessun risarcimento al fratello e al fidanzato di Saman, costituiti entrambi parte civile nel processo sulla morte della 18enne. Emerge dal dispositivo della Corte di Assise di Reggio Emilia che ha condannato all'ergastolo i genitori, a 14 anni lo zio, assolvendo i due cugini. Risarcimenti sono stati invece concessi alle associazioni sulla violenza contro le donne (25mila euro ciascuno), a quelle islamiche (10mila euro), all'Unione Comuni bassa reggiana (30.000) e al Comune di Novellara (50.000).

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