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Domenica, 28 Aprile 2024
verso la verità / Frosinone

Riaperto il processo per l'omicidio di Serena Mollicone

La corte d'assise d'appello di Roma vuole fare luce sulla morte della diciottenne di Arce, scomparsa il 1 giugno 2001 nel Frusinate

Si riapre il processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la 18enne di Arce, in provincia di Frosinone, trovata morta nel giugno del 2001 legata mani e piedi e con la testa infilata in un sacchetto, in un bosco a pochi chilometri di distanza da casa. I giudici della Corte d'Assise di Appello di Roma hanno ammesso la rinnovazione dibattimentale fissando la prossima udienza al 20 novembre quando verranno ascoltati i consulenti delle parti. 

Nel dettaglio, i giudici della prima Corte d'Assise d'Appello di Roma, presieduta da Vincenzo Capozza, si sono ritirati oggi 26 ottobre in Camera di Consiglio per decidere sulla richiesta di riaprire l'istruttoria dibattimentale e sentire 44 testimoni, come richiesto dal procuratore generale. Al momento sono stati ammessi i consulenti tecnici mentre successivamente si deciderà se sentire anche i testimoni.

Chi ha ucciso Serena Mollicone? Nuovo processo, 22 anni dopo

Per la morte di Serena Mollicone sono indagati l'ex maresciallo dei Carabinieri della Caserma di Arce Franco Mottola che, secondo l'accusa, avrebbe aiutato il figlio Marco. Quest'ultimo avrebbe colpito Serena, facendola sbattere contro la porta. Infine, indagati sono la moglie di Mottola, Anna Maria, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato scelto Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento. Il processo Mollicone, nel giudizio di primo grado celebrato dalla corte d'assise del tribunale di Cassino, si è concluso il 15 luglio 2022 con l'assoluzione di tutti e cinque gli imputati per insufficienza di prove. Tutti e tre i componenti della famiglia Mottola erano accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Lo zio di Serena: "Ora chi sa dica la verità"

Soddisfazione da parte della famiglia della vittima. "Siamo contenti, dopo 22 anni vogliamo che si faccia sempre più luce su questo caso e che si ascolti il contributo di tutti. Perché avere preclusioni? Noi non le abbiamo mai avute: chi sa la verità la dica, in questo modo i giudici potranno interpretare", ha commentato Antonio Mollicone, lo zio di Serena, dopo aver appreso la notizia della riapertura del processo. La decisione dei giudici ha colto di sorpresa anche l'avvocato Sandro Salera, legale di parte civile di Consuelo Mollicone, sorella di Serena. "Non è così frequente la riapertura di un processo, evidentemente la Corte vuole rendersi conto dell'attendibilità" della sentenza di primo grado.

L'avvocato dei Mottola: "Replicheremo punto per punto"

Il difensore dei tre principali indiziati ha replicato: "Il giudice ha deciso di rinnovare l'istruttoria dibattimentale contro le nostre indicazioni. Riteniamo che questa scelta sia giuridicamente legittima tant'è ne prendiamo atto. Replicheremo punto per punto alle osservazioni che emergeranno in udienza sia sui consulenti che sono stati indicati dalla pubblica accusa sia anche attraverso i nostri consulenti", ha detto l'avvocato Mauro Marsella, legale del pool della difesa della famiglia Mottola dopo la decisione della Corte d'Assise d'Appello di Roma di riaprire il procedimento. 

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