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Venerdì, 26 Aprile 2024
Crisi economica

Crisi senza fine: Pil in picchiata e disoccupazione in aumento

L'Ocse, nell'ultimo Economic Outlook, peggiora le sue previsioni sull'economia italiana: Pil in contrazione maggiore e disoccupazione che continuerà a crescere. Avviso al governo: "No a riduzioni delle tasse"

Il Pil che continua a scendere, la disoccupazione che cresce e la recessione che non accenna a fermarsi. Il quadro che l'Ocse dipinge dell'Italia è di quelli preoccupanti, simbolo di un'economia che fatica a riprendersi. 

L'Ocse ha, infatti, nuovamente ritoccato in peggio le sue stime per la penisola: ora si attende una contrazione del Pil dell'1,8% per quest'anno, dopo il meno 2,4% subito nel 2012. Insomma, la contrazione dovrebbe essere minore ma pur sempre di contrazione si tratterà. "La recessione italiana si trascinerà nel 2013 - recita il sommario del capitolo sulla penisola inserito nell'ultimo Economic Outlook - con gli effetti dell'inasprimento di bilancio e delle condizioni del credito che zavorrano l'attività". La ripresa partirà a rilento, con un +0,4% nel 2014. 

A preoccupare sempre più è l'emergenza disoccupazione: nelle sue ultime previsioni globali, l'Ocse sul 2013 stima una disoccupazione in aumento all'11,9%, rispetto al 10,6% del 2012. E non c'è da stare sereni nemmeno per il 2014 quando è atteso un ulteriore e netto incremento al 12,5%.

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Gli ultimi dati pubblicati sono peggiori di quelli indicati, sempre dall'Ocse, meno di un mese fa: nel rapporto sull'Italia pubblicato lo scorso 2 maggio l'ente parigino stimava una disoccupazione 2013 all'11,4%, e sul 2014 all'11,8 per cento. Situazione analoga per le stime sul Pil: era stato previsto un -1,5% sul Pil 2013 e un più +0,5% per il prossimo anno. E invece: nel 2013 la contrazione sarà meggiore, nel 2014 la crescità sarà minore.

A frenare l'economia anche il trascinarsi delle perdite nel settore bancario, che nonostante le ricapitalizzazioni effettuate ancora non è in grado di supportare pienamente investimenti e consumi. Tuttavia "un certo sollievo - si legge - proverrà dalla liquidazione dei debiti pregressi" della Pubblica amministrazione verso le imprese.

La soluzione per una situazione così disastrosa non è facile ma l'Ocse avvisa l'esecutivo Letta: l'Italia deve "evitare riduzioni premature delle tasse", mentre al tempo stesso "deve operare in modo da limitare la spesa pubblica totale e mettere in cima alle priorità le riforme volte a rilanciare l'attività economica".

Da Parigi, comunque, non arrivano solo brutte notizie. L'Ocse ha rivisto in meglio le previsioni sui conti pubblici dell'Italia, in particolare sul deficit che ora viene stimato a valori in linea con i parametri europei sia quest'anno che il prossimo. Non a caso, infatti, in giornata è arrivata l'ufficialità della raccomandazione, da parte della Commissione europea, a favore della chiusura della procedura per deficit eccessivo a carico dell'Italia. 

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