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Sabato, 27 Aprile 2024
VATICANO

Prete pedofilo arrestato in Vaticano: "L'ha voluto Papa Francesco"

L'ex monsignore e nunzio apostolico a Santo Domingo, Jozef Wesolowski, è stato arrestato martedì in Vaticano per presunti abusi su minori. Padre Lombardi: "L'arresto è conseguente alla volontà del Papa"

ROMA - Anche in Vaticano chi sbaglia paga. E paga davanti alla legge. L'ex arcivescovo polacco, Jozef Wesolowski, è stato arrestato martedì dagli agenti della Gendarmeria vaticana. Pesantissime le accuse all'ex prelato, già ridotto allo stato laicale, che avrebbe avuto - durante la sua esperienza come nunzio apostolico a Santo Domingo - rapporti sessuali con minorenni. 

"Oggi - ha spiegato una nota dell'ufficio stampa vaticano - il promotore di giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano ha convocato l'ex nunzio monsignor Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un'indagine penale. Al prelato, già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico, sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana".

"La gravità degli addebiti - ha chiarito padre Lombardi - ha indotto l'Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell'imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all'interno dello Stato della Città del Vaticano".

L’inchiesta per presunti casi di pedofilia a carico dell’ex arcivescovo polacco era partita dalla Repubblica dominicana, dove l'ex monsignore era stato a lungo nunzio apostolico. Il prelato, secondo quanto denunciato da un'inchiesta della giornalista Nuria Piera nel 2013, avrebbe adescato alcuni ragazzini su una spiaggia di Santo Domingo, pagandoli per fare sesso. Era stata la stessa giornalista ad accusare il sacerdote di pagare per fare sesso con minori e di frequentare una zona famosa per la prostituzione minorile.

La documentazione era poi stata trasmessa alla magistratura polacca, che inizialmente aveva avuto poco margine di manovra, a causa soprattutto dell'immunità diplomatica di cui godeva allora il nunzio. A muoversi in prima persona, però, era stato Papa Francesco che aveva deciso di richiamarlo a Roma nell’agosto 2013, in seguito proprio alle accuse di abusi su minori. 

In Vaticano Wesolowski era stato quindi sottoposto al giudizio canonico, il cui primo grado si è concluso a giugno di quest’anno con la riduzione allo stato laicale, e poi a un processo penale, seguito dalle autorità di polizia e dalla magistratura vaticana. I primi risultati del processo penale sono arrivati martedì, quando l'ex monsignore è stato convocato in Vaticano - attualmente vive in un monastero - ed è stato condotto nelle carceri della Santa Sede. Prima di essere riaccompagnato a casa, dove sconterà gli arresti domiciliari. 

Il tutto con la "supervisione" e l'ok di Papa Francesco. "L'iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente - ha spiegato padre Lombardi - alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede".

Manifestazione in Vaticano contro i preti pedofili | Foto Infophoto

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