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Venerdì, 26 Aprile 2024
Chiesa e polemiche

Preti pedofili, Vaticano risponde: "Testo Onu anomalo, con gravi limiti"

Il portavoce Federico Lombardi risponde per conto della Santa Sede alle accuse mosse ieri nel documento presentato dall'Onu sulla pedofilia: "Raccomandazioni di peso realtivo"

Su Radio Vaticana compare la risposta alle accuse dell'Onu, pubblicate nel documento reso pubblico dall'organizzazione nei giorni scorsi. A parlare è il portavoce della Santa Sede Federico Lombardi che definisce il documento "anomalo, con gravi limiti e oltre le sue competenze": "Le raccomandazioni formulate dal Comitato sono spesso piuttosto scarne e di peso relativo - afferma Lombardi, gesuita, dello stesso ordine di Papa Francesco - non per caso non se ne è quasi mai sentita eco a livello di stampa internazionale, anche nel caso di Paesi dove i problemi dei diritti umani e dell'infanzia sono notoriamente gravi".

"La Santa Sede continuerà ad impegnarsi per attuare la Convenzione e per mantenere un dialogo aperto, costruttivo e impegnato con gli organi in essa previsti - continua il portavoce -  Prenderà le sue ulteriori posizioni e ne darà conto, e così via, senza pretendere di sottrarsi a un dialogo autentico,  alle procedure previste, con apertura alle critiche giustificate, ma lo farà con coraggio e decisione, senza timidezza". 

Insomma il Vaticano è pronto ad affrontare le accuse e a rispondere. E Lombardi è il primo a farlo: "non si può non rilevare che le ultime raccomandazioni pubblicate dal Comitato appaiono presentare - a giudizio di chi ha ben seguito il processo che le ha precedute - limiti gravi. Non hanno tenuto conto adeguato delle risposte, sia scritte, sia orali, date dai rappresentanti della Santa Sede. Chi ha letto e ascoltato queste risposte non ne trova riflessi proporzionati nel documento del Comitato, tanto da far pensare che esso fosse praticamente già scritto o perlomeno nettamente impostato prima dell'audizione. Non si è capaci di capire o non si vuole capire? In ambedue i casi si ha diritto a stupirsi".

Il problema è che nel report non ci sarebbero i provvedimenti presi dalla Santa Sede che "se è stata oggetto di un'iniziativa e di un'attenzione mediatica a nostro avviso ingiustamente nociva, bisogna pur riconoscere che a sua volta il Comitato stesso si è attirato molte critiche gravi e fondate. Senza volere attribuire "alle Nazioni Unite" quanto avvenuto, nell'opinione comune l'Onu porta a sua volta le conseguenze negative di quanto compiuto, aldilà delle sue competenze, da un Comitato che ad esse si appella. Cerchiamo dunque di ritrovare il piano corretto dell'impegno per il bene dei bambini. Anche attraverso lo strumento della Convenzione. La Santa Sede non farà mancare le sue risposte attente ed argomentate".

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