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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Rimane tetraplegica dopo un intervento: "Operata da uno specializzando"

I problemi dopo l'asportazione di un tumore benigno. Ora a Sabrina Di Girolamo e ai familiari è stato riconosciuto un risarcimento milionario: cosa è successo

Era rimasta tetraplegica dopo un intervento chirurgico: ora lei e suoi familiari verranno risarciti. Sabrina Di Girolamo aveva subito un danno dopo essere stata operata per l'asportazione di un tumore benigno all'ospedale di Verona, nel 2017. Ora emergono dettagli sul processo a due medici, la manovra "è stata eseguita da uno specializzando".

L'intervento a "rischio zero"

L'intervento che ha subito Sabrina Di Girolamo era stato definito dai medici "a rischio e complicazioni zero". ma poi le ha cambiato la vita: "Avevo solo 36 anni, due figlie da crescere e tanti sogni - racconta in un'intervista al Corriere della Sera -. Quel maledetto 22 agosto 2017 mi hanno tolto tutto, la mia vita è diventata un inferno. Mai e poi mai riuscirò a elaborare questa nuova realtà, nonostante siano passati quasi sei anni", dichiara Di Girolamo.

Dopo l'intervento Sabrina Di Girolamo è stata affetta da una "gravissima tetraplegia, con impossibilità di movimento di tutti e quattro gli arti". Tra il 2016 e il 2017 alla donna era stato diagnosticato un "neurinoma dell'acustico delle dimensioni complessive di circa 16 millimetri per 12, collocato in corrispondenza della fossa cranica posteriore". Per asportarlo, Sabrina si è quindi sottoposta a un intervento chirurgico per rimuoverlo.

Dal punto di vista della rimozione del neurinoma, l'operazione è risultata "perfettamente riuscita". Gli accertamenti hanno però immediatamente evidenziato "la presenza di una sofferenza endomidollare acuta, con importante edema".

Il processo e la sentenza di risarcimento

Per il giudice del tribunale di Verona la tragedia "si sarebbe potuta evitare". Il neurochirurgo incaricato di eseguire l'intervento è stato rinviato a giudizio con l'accusa di lesioni colpose commesse nell'esercizio della professione sanitaria, insieme all'anestesista.

Secondo il magistrato, "la manovra di posizionamento della paziente è stata scorrettamente eseguita, provocando il trauma che avrebbe poi determinato l'attuale condizione di tetraplegia". La condizione irreversibile della donna sarebbe stata causata da un medico specializzando, "la cui attività avrebbe dovuto essere supervisionata dal neurochirurgo responsabile dell'intervento", assente invece durante la manovra.

La sentenza del 7 dicembre 2022, già impugnata dall'Azienda ospedaliera veronese, ha riconosciuto a Sabrina Di Girolamo e ai suoi familiari un risarcimento complessivo di oltre 1,6 milioni di euro.

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