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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il retroscena / Cuneo

Il duplice omicidio e la fuga, cosa sappiamo sulla cattura di Sacha Chang e i punti oscuri

Il 21enne olandese è accusato di avere ucciso il padre e un amico di famiglia. I carabinieri spiegano come lo hanno braccato: "I rischi erano molti, non poteva resistere a lungo". Dubbi sulla sua salute mentale

Sasha Chang, il 21enne olandese fermato per l'omicidio del padre e di un amico di famiglia, è stato individuato mentre dormiva adagiato su una panca all'esterno della cappella di San Bernardo a Mondovì (Cuneo). La sua fuga è terminata oggi, 18 agosto, dopo 48 ore di ricerche. A fare il punto sulla sua cattura e sulle pesanti accuse mosse al ragazzo è il comandante provinciale dei carabinieri di Cuneo, Giuseppe Carubia, in conferenza stampa. 

Il duplice delitto a Montaldo

Il duplice delitto è avvenuto il 16 agosto. Sacha Chang era ospite con il padre di una famiglia di amici che hanno casa a Montaldo. Nell'abitazione sarebbe scoppiato un litigio, probabilmente tra padre e figlio. Sacha avrebbe afferrato un coltello da cucina colpendo prima il padre Chainfa Chang, 65 anni, e poi l'amico di famiglia che era intervenuto, Lambertus Ter Horst, di 59 anni. Il genitore del killer sarebbe morto sul colpo, mentre l'altro uomo, anche lui olandese, era stato portato in ospedale a Torino con un elicottero del 118, ma è deceduto poco dopo. 

Sacha Chang: catturato il 21enne in fuga dopo aver ucciso il padre e un amico di famiglia

In Olanda, Ter Horst svolgeva la professione di medico nelle località di Harderwijk e Hierden. Sui social rimbalzano i tanti messaggi di cordoglio dei pazienti (ne aveva circa 5.000) e dei colleghi. A Montaldo Mondovì aveva acquistato una casa, rispondendo a un'inserzione on line, nel 2019. L'aveva ristrutturata e vi passava le estati e le festività pasquali e natalizie. In questo paese di 500 abitanti arroccato su un cocuzzolo in uno degli angoli più belli del Piemonte era molto benvoluto. Tutti lo conoscevano come Bert.

La fuga tra i boschi 

Per catturare il 21enne c'è stato un massiccio dispiegamento di forze con 150 carabinieri mobilitati. Alle operazioni hanno preso parte i carabinieri del primo reggimento di Moncalieri, le unità cinofile del nucleo di Volpiano e gli elicotteri da Pisa, Albenga e Pratica di Mare.

Il giovane era anche stato intercettato, un carabiniere aveva tentato di bloccarlo ma lui era riuscito nuovamente a fuggire. A quel punto, ha spiegato il comandante, "abbiamo allargato l'area delle ricerche". Riusciva ancora a correre velocemente e quindi "era in buone condizioni di salute, nonostante avesse dei graffi che si era provocato nella fuga tra i rovi".

"La nostra priorità - ha spiegato Carubia - era catturarlo anche per salvargli la vita. Ritengo che in quelle condizioni non avrebbe potuto resistere a lungo". La zona in cui il giovane si era dato alla fuga è infatti impervia, coperta da una fitta vegetazione, caratterizzata da notevoli dislivelli e popolata da lupi e cinghiali. "I rischi - ha osservato il militare - erano molti. Quando lo abbiamo trovato era spossato".

Sasha Chang era disarmato quando è stato bloccato. Dopo la notifica del provvedimento di fermo, è stato portato nell'ospedale di Mondovì per gli accertamenti medici. Il comandante Carubia ha affermato che finora non sono stati raccolti "elementi oggettivi" (come per esempio documentazione medica, ndr) che comprovino un disagio di natura psichiatrica. 

Una volta bloccato Sacha Chang è rimasto in silenzio. "Ha rifiutato anche l'acqua che gli avevamo offerto", ha spiegato Carubia. I tentativi di avviare una interlocuzione, portati avanti da un maresciallo che parla l'olandese, sono stati fallimentari.

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