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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le indagini / Forlì-Cesena

Predappio, otto indagati per il saluto romano

Alla manifestazione organizzata nel cimitero dove è sepolto Benito Mussolini, in occasione del centenario della Marcia su Roma, hanno partecipato circa 2mila persone

Dopo i fatti avvenuti durante il corteo per il centenario della marcia su Roma, sono otto le persone finite nel registro degli i indagati per il saluto romano e l'ostentazione dei simboli fascisti. La scorsa settimana circa duemila persone provenienti da diverse regioni italiane e in qualche caso dall'estero avevano partecipato il 30 ottobre alla manifestazione nel cimitero dove è sepolto Benito Mussolini.

Alla conclusione della manifestazione, uno degli organizzatori, Mirco Santarelli, presidente degli Arditi d'Italia della sezione di Ravenna, aveva chiesto ai camerati di non salutare con il braccio teso, per evitare l'accusa di apologia del fascismo. Un 'consiglio' dato con il sorriso che la maggior parte delle camicie nere arrivate un po' da tutta Italia, e anche dalla Spagna, era stata ben contenta di non rispettare. Oltre a fez in testa, tatuaggi con il busto del duce o con croci celtiche, qualcuno aveva perfino indossato una fascia al braccio con il simbolo delle SS.

In questi giorni la questura di Forlì ha provveduto all'identificazione di tutti i partecipanti alla manifestazione, ma ulteriori accertamenti sono in corso. Attraverso il confronto di video e fotografie, stanno cercando di risalire all'identità dei nostalgici fascisti arrivati dalle altre regioni italiane.

Marcia su Roma, la manifestazione a Predappio

 I manifestanti in camicia nera, che portavano un lunghissimo tricolore, sono partiti da piazza Sant’Antonio diretti al cimitero di San Cassiano. Durante il tragitto canti del ventennio, tra cui "Faccetta nera", e inni al Duce. Alla chiamata "Per sua eccellenza Benito Mussolini", tre volte la risposta con il grido di guerra dannunziano "Eja Eja Alalà". E ancora: "A chi l'Italia?", "A noi", la risposta. Diverse centinaia i manifestanti arrivati da tutta Italia, anche donne e bambini.

Poi, lo schieramento davanti al cimitero con gli inviti a mettere via gli occhiali da sole e a rispettare le bandiere. "Siamo migliaia, non vi accalcate", l'invito al microfono (poi si dirà: "Siamo circa 4mila persone"), "abbiate pazienza, stiamo aspettando che arrivino tutti". "A nome dell'associazione Arditi d'Italia ringrazio tutti per questa giornata memorabile, stupenda, che non si ripeterà mai più - le parole degli organizzatori - Al termine della manifestazione faremo il presente. Anche oggi ci hanno avvisato che chi fa il saluto romano rischia la denuncia. Chi vuole farlo è libero di farlo, chi non vuole può mettere la mano sul cuore".

Quindi, davanti al cimitero, la lettura della preghiera del legionario e di quella dell'Ardito e del Bersagliere e una lettura fatta dalla pronipote del Duce, Vittoria Mussolini. A seguire il saluto della sorella Orsola Mussolini: "Così numerosi e disciplinati - ha detto - siete uno spettacolo commovente. Il desiderio mio e di mia sorella Vittoria è portarvi un caloroso ringraziamento per aver organizzato e portato a termine questa manifestazione così sentita. Manifestazione servita a ricordare la marcia di 100 anni fa" che portò il re "a conferire al nostro bisnonno l'incarico di fare il presidente del Consiglio. Da lì lui e i suoi collaboratori partirono per fare uno Stato nuovo, più efficiente e più efficace, teso a risolvere i problemi".

Mussolini ha ricordato i "successi" del Ventennio, le "numerose opere pubbliche", come "scuole, ospedali, sanatori", e poi "la sanità gratuita per tutti, pensioni per tutti i lavoratori", le bonifiche, la nascita di Littoria, "oggi chiamata Latina", un "parlamento che in soli 30 giorni mandava una legge alla firma del re". "Sono passati 100 anni e siamo ancora qui", ha concluso, invitando tutti coloro che avessero intenzione di rendere omaggio alla tomba di Mussolini a "rispettare questo luogo sacro" e a fare silenzio. La cerimonia si è conclusa con "il presente", il rituale richiamo ripetuto tre volte "Camerata Benito Mussolini", e la risposta della folla a braccio teso "Presente".

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