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Sabato, 27 Aprile 2024
La svista / Bergamo

Tornano a casa con i gemellini neonati, poi la telefonata: "C'è stato un errore"

I genitori avevano notato qualcosa di strano nella loro bimba, poi la chiamata: "C'è stato uno scambio nella culla". È successo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo: la struttura si è scusata per la "svista imperdonabile"


 

La felicità del ritorno a casa con i loro gemellini appena nati, un maschietto e una femminuccia, interrotta dallo squillo di un telefono e da una frase da incubo: "Quella bimba non è la vostra, c'è stato un errore". È quello che è successo ad una coppia di genitori della provincia di Bergamo: la loro bambina nata all'ospedale Papa Giovanni XXIII era stata scambiata con un'altra neonata. Un errore che ha fatto piombare la coppia nel panico, ma che per fortuna è stato scoperto soltanto qualche ora dopo le dimissioni. 

Dopo aver notato qualcosa di strano, gli operatori sanitari del reparto hanno chiamato la coppia, chiedendo di controllare il braccialettino che la bimba aveva indosso all'uscita dall'ospedale. In effetti, su quel braccialetto c'era il nome di un'altra bimba, nata lo stesso giorno nello stesso ospedale. 

La coppia ha così realizzato che quella che avevano portato a casa non era la loro bimba: "Mi sono ricordata di essermi stranita  nel vedere capelli e ciglia scure. La mia bimba appena nata aveva colori chiari, come i miei - ha raccontato la neo mamma alla stampa locale - Ma quella che ho accudito sin dal giorno dopo il parto, invece, era mora. Non era lei".

Adesso le piccole sono tornate con i rispettivi genitori, mentre la struttura ha espresso il profondo rammarico per questa svista imperdonabile: "L'errore  è stato favorito dal fatto che le bambine sono nate a poche ore di distanza, con peso sovrapponibile e una storia clinica molto simile."

 "Si è trattato di una situazione eccezionale, mai verificatasi in precedenza - prosegue la nota - nel nostro punto nascita dove vengono alla luce più di 4mila bambini ogni anno, generata - presumibilmente - dal mancato rispetto della procedura in essere, che prevede la verifica dei braccialetti identificativi della coppia mamma/neonato al momento dell’arrivo del bambino nella stanza di degenza della mamma dopo essere transitato dal Nido". Intanto, per chiarire la dinamica dell'accaduto e accertare le responsabilità è stata istituita una commissione interna alla struttura

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