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Lunedì, 29 Aprile 2024
CRISI CASA / Italia

"Uno tsunami di sfratti"

L'allarme dell'Unione Inquilini: "68mila sentenze nel 2012, è necessaria una immediata sospensione dell`esecuzione di tutti gli sfratti"

"I numeri sugli sfratti nel 2012, appena pubblicati dal Ministero dell`Interno sono angoscianti e si resta stupefatti di come associazioni della proprietà possano alterare la realtà di dati incontrovertibili. La valanga degli sfratti non si arresta ma si fa maggiormente dirompente. Con dati ancora non definitivi (per esempio, non sono completi quelli forniti da province di grandi aree metropolitane, come Milano, Napoli e Bari), i nuovi sfratti emessi nel 2012 raggiungono la cifra complessiva di 67.790 (+ 6,18%) e quelli per morosità il numero di 60.244. Ormai gli sfratti per morosità sono l`88,86% delle nuove sentenze emesse". E' quanto afferma Walter De Cesaris, segretario nazionale dell`Unione Inquilini, aggiungendo che "ancora non sono pienamente realizzate, le conseguenze devastanti dell`azzeramento del finanziamento del fondo sociale per gli affitti, che getta ulteriori 300.000 nuclei a rischio morosità".

Il dato in leggera controtendenza, prosegue, è la diminuzione delle esecuzioni con la forza pubblica (-3,3%) che dimostra come la resistenza dei picchetti antisfratto, che si espandono nelle varie città, raggiunge comunque un risultato di calmiere.

"Si dimostra ancora una volta - commenta De Cesaris - che la proroga delle esecuzioni degli sfratti, esclusivamente per la finita locazione (ormai, appena il 9% delle sentenze emesse), significa voler scientemente ignorare la situazione. E` necessaria una immediata sospensione dell`esecuzione di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole, che è la vera questione che occorre affrontare. Ricordiamo, inoltre, che vi sono 650 mila nuclei, utilmente (anzi, bisognerebbe dire 'inutilmente') collocati nelle graduatorie e che attendono da anni invano una casa popolare".

"Un nuovo intervento pubblico nelle politiche abitative - sottolinea - sarebbe assolutamente necessario, a partire dal recupero e riuso ai fini della residenza sociale del patrimonio esistente e rappresenterebbe una grande opera di utilità sociale e per la ripresa del Paese. In questa situazione drammatica, grida scandalo che vi siano decine di migliaia di alloggi di edilizia residenziale pubblica non assegnati perché inagibili e giacciano ancora quasi 2 miliardi di fondi ex Gescal ancora inutilizzati".

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