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Sabato, 27 Aprile 2024
Un incubo / Roma

"La tua fine è vicina, pensati morta": l'uomo che per due mesi ha perseguitato l'ex collega di lavoro

Arrestato un 31enne a Roma. Decisiva la recente modifica della normativa sul codice rosso. La svolta prima di Capodanno con l'acquisto di un anello da parte dell'arrestato

Una vera e propria persecuzione in forma anonima, tale da rendere impossibile la vita a una sua ex collega di lavoro. Due mesi da incubo con sfregi virtuali, mail inquietanti, ma anche costosi regali da uno sconosciuto. Vittima una donna di Roma che ha denunciato le azioni del suo stalker, poi individuato e finito in manette al culmine di complesse indagini condotte dalla polizia postale di Roma. L'uomo, 31enne romano, dovrà rispondere di numerosi atti persecutori commessi negli ultimi due mesi nei confronti della donna. Le indagini sono iniziate lo scorso 13 novembre con la denuncia della vittima alla polizia postale.

Lei, dipendente di un'importante società multinazionale di consulenza, ha portato sul tavolo degli inquirenti una serie di episodi allarmanti. Tutto è cominciato con un ammiratore sconosciuto che le ha mandato dei fiori a casa. Poi una serie di episodi inquietanti. La donna infatti ha raccontato di aver ricevuto sulla mail aziendale una lettera anonima con allegata una sua foto tratta dal proprio profilo Instagram. In seguito ha scoperto che a suo nome, ma a sua insaputa, erano stati effettuati alcuni tentativi di acquisti e-commerce ed erano stati attivati una serie di servizi online, fra i quali registrazioni su siti web pornografici o di incontri a sfondo sessuale.

Dopo la denuncia, due mail hanno consolidato il quadro degli atti persecutori: "La tua fine è vicina" e "Pensati morta". Le mail provenivano apparentemente dalla stessa vittima, presentando nell'indirizzo il nome e cognome della ragazza, ma con un dominio estero che garantisce l'anonimato. Tutti gli accertamenti investigativi condotti dagli agenti del Cosc Lazio (centro operativo per la sicurezza cibernetica) non hanno inizialmente permesso di identificare il reale autore di queste azioni. L'uomo infatti usava tecniche che consentivano di cancellare le proprie tracce informatiche. Tutti i collegamenti Internet erano stati effettuati tramite tecniche informatiche che permettono di celare l'identità digitale dell'autore, ad esempio l'uso di una vpn (rete privata virtuale) romena. Allo stesso modo, gli acquisti online erano stati effettuati con pagamenti esteri, ostacolando notevolmente l'acquisizione dei dettagli delle transazioni.

La svolta nelle indagini è arrivata alla vigilia del Capodanno. Alla donna viene infatti recapitato un anello in oro e brillanti, acquistato online. Un acquisto fatale perché da quello la polizia è risalita al 31enne romano, ex collega della vittima con precedenti penali per violenza e già condannato per detenzione abusiva di anni. Da qui la richiesta di una perquisizione urgente, autorizzata dalla procura. A casa dell'uomo è stata così rinvenuta traccia dell'attività illecita, con l'acquisizione di prove schiaccianti per incastrarlo. 

La polizia postale spiega in una nota: "Al riguardo, va sottolineata l'efficacia della nuova normativa in materia di codice rosso, che ha consentito di procedere al previsto arresto in flagranza differita, grazie alle prove raccolte sull'ultimo atto persecutorio denunciato, consumato nelle precedenti 48 ore dall'intervento degli investigatori e cristallizzato con l'acquisizione delle tracce informatiche rimaste sul telefono cellulare del ragazzo, relative all'acquisto dell'anello, nonché delle pregresse minacce".

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