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Sabato, 27 Aprile 2024
Cosa è emerso dalle indagini / Treviso

Sequestri, botte e rapine: il folle piano della gang che si ispirava a un reality

Tra il 2004 e il 2007 sulla tivù americana è andato in onda un programma in cui un giornalista incastrava persone che cercavano emozioni forti con ragazzini. La serie, di cui è possibile ancora vedere delle puntate in rete, è stata imitata dai tre ragazzi, di cui uno minorenne, che a Vedelago hanno sequestrato e rapinato otto persone nel giro di pochi mesi

Cercavano uomini che chattavano alla ricerca di favori sessuali con ragazzini minorenni. Dopo averli fatti uscire allo scoperto in modo esplicito si trovavano per un primo appuntamento in una casa o in un luogo pubblico concordato. Ma i "predatori" trovavano ad attenderli non solo i minori (tutti attori) ma anche un giornalista, pronto a sottoporli ad un imbarazzante interrogatorio davanti alle telecamere. E poi c'era anche la polizia, appostata per arrestarli. Era questa la sceneggiatura di "Dateline, to catch a predator", un programma televisivo americano di enorme successo basato sulla cattura dei pedofili della rete durante i primi appuntamenti con le loro vittime. Ed è a questa serie di docu-reality che si sarebbero ispirati i tre giovani (di cui uno minorenne) accusati dalla Procura di Treviso di otto sequestri di persona e altrettante rapine, oltre all'indebito utilizzo di carte di credito e porto di oggetti atti ad offendere.

A squarciare il velo di silenzio su questa vicenda era stato il caso di un impiegato 50enne della Castellana che il 18 febbraio scorso era stato sequestrato e rapinato dal gruppo di ragazzini (un 20enne, un 19enne e un ragazzo minore di 18 anni) dopo essere stato accompagnato in un casolare in costruzione a Vedelago (Treviso). Poi, grazie al contenuto presente nei cellulari dei tre (in particolare su quello del "capo" della banda, un portatore di disabilità) i carabinieri di Castelfranco sarebbero risaliti agli altri sette casi, tutti identici nelle mobilità di svolgimento: le vittime venivano immobilizzate, picchiate e quindi rapinate del denaro che avevano in tasca o costrette consegnare il bancomat. Cinque tra loro vivono nel Trevigiano, uno nel Vicentino e un altro in provincia di Trento.

La serie era andata in onda negli Stati Uniti tra il 2004 e il 2007. Poi era arrivata la sospensione: davanti alle telecamere i presunti pedofili erano perfettamente riconoscibili (con tanto di nome e cognome) e per giunta, nel 2008, un giudice si era suicidato in quanto scoperto a scambiare conversazioni intime con un tredicenne, in realtà impersonato da un poliziotto. Resosi conto di essere stato incastrato il giudice si era tolto la vita proprio mentre i poliziotti e la troupe dello show, che aveva filamato tutto, stavano entrando in casa sua. 

"Volevamo punire chi adesca minori on line": il folle piano della gang di Vedelago

I tre ragazzi avevano seguito lo schema del programma che era stato trasmesso in Italia da un canale della piafforma Sky ma le cui puntate sono ancora visibili sulla piattaforma Youtube. Il disegno, secondo quanto accertato dagli inquirenti, era quello di punire uomini che cercavano sulla rete internet incontri sessuali con ragazzi minorenni, facendo così (almeno dal loro punto di vista) qualcosa "di buono" per la società. A loro modo volevano "vendicare" i gesti di presunti pedofili infliggendo alle vittime delle vere e proprie "lezioni" che, nelle intenzioni, non avrebbero mai più dimenticato. Le indagini, condotte dal pubblico ministero Barbara Sabattini, sono state chiuse e adesso si attende solo la richiesta di rinvio a giudizio per i due ragazzi maggiorenni. Il terzo invece, cui non sarebbe contestato il sequestro di persona, sarà perseguito dalla Procura dei Minori di Venezia.

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