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Sabato, 27 Aprile 2024
LAVORO

Visite fiscali a domicilio, stretta sugli statali: "Controlli anche due volte al giorno"

Dal 1° settembre 2017 prende il via il Polo unico per le visite fiscali. Il presidente Inps Tito Boeri promette misure ad hoc per stanare i furbetti che lavorano nel settore pubblico: "Il numero dei controlli sarà molto alto". Cosa cambia nel dettaglio

Visite fiscali a domicilio, si cambia. Stretta in vista sulle malattie dei lavoratori pubblici. Dal 1° settembre 2017, infatti, prenderà il via il Polo unico per le visite fiscali: l’Inps gestirà anche i controlli medici dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, finora effettuati dalle Asl. "Il numero dei controlli - ha detto il presidente dell’Istituto, Tito Boeri - sarà molto alto" ed "è possibile" che il dipendente in malattia possa essere sottoposto al controllo anche più volte al giorno. 

La percentuale delle visite fiscali per i dipendenti della P.A., dunque, dovrebbe essere molto superiore a quella dei controlli destinati ai dipendenti privati che attualmente si aggira attorno al 5% dei certificati presentati. A fronte degli oltre 6 milioni di certificati presentati, nel 2015, dai circa 3 milioni di lavoratori pubblici, i controlli dovrebbero superare di molto quota 300mila. Non solo: ci saranno anche controlli a raffica in prossimità dei giorni festivi, secondo quanto previsto dalla riforma Madia.

"Ci aspettiamo - ha sottolineato Boeri - di migliorare l’efficacia dei controlli e di garantire un servizio maggiormente uniforme". I controlli "non saranno random ma saranno mirati", ha assicurato il numero uno dell’Inps ricordando che le assenze per malattia, dai dati attualmente a disposizione, si concentrano in prossimità dei giorni feriali. 

"Controlli più efficaci – ha aggiunto – saranno un deterrente contro il comportamento opportunistico: impariamo guardando all’esperienza e ai fattori di rischio. Sappiamo che possono esserci abusi o comportamenti opportunistici". 

I dipendenti del pubblico si ammalano di più

L'obiettivo dell'Inps dunque è di migliorare l'efficenza del settore pubblico dove, dati alla mano, ci si ammala di più. Nel 2015, ad esempio, i lavoratori del privato hanno usufruito di 5 giorni di malattia pro capite; quelli del pubblico quasi 11. Sempre secondo i dati dell'Inps, i lavoratori del privato assenti dal domicilio nel 2016 sono stati il 3,1% tra i privati e il 9,7% nel pubblico. 

Reperibilità di 7 ore anche nel privato

Boeri ha però auspicato anche un'armonizzazione delle fasce di reperibilità tra pubblico e privato. Attualmente le fasce di reperibilità prevedono quattro ore giornaliere per i lavoratori del settore privato e sette ore per quelli del settore pubblico (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18). "Abbiamo bisogno di un decreto – ha detto Boeri – che fissi le fasce di reperibilità. Oggi sono differenti tra pubblico e provato e, per questo, la gestione unica delle visite non potrà essere uniforme. Auspichiamo fortemente che ci sia e che anche per il privato si adottino quelle del settore pubblico". Bisogna andare "nella direzione dell’ampia reperibilità".

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