Scatta 50 selfie al giorno e scopre i danni alla pelle: "Più pericolosi dei raggi Uv"

La blogger 26enne Mehreen Baig ha scoperto i pericoli nascosti dietro l'abuso della fotocamera dello smartphone a sue spese, dopo essere arrivata a scattare a distanza troppo ravvicinata dal volto qualcosa come 50 selfie al giorno e aver notato qualche cambiamento della sua pelle.

Come riporta il Daily Mail, "sono continuamente esposta ai raggi HEV (High Energy Visible, luce visibile ad alta energia) e mi sono chiesta se questo potesse essere la ragione dietro allo sviluppo di alcuni sfoghi sulla mia pelle che non avevo mai avuto prima" ha raccontato Mehreen che si è detta "terrorizzata" quando ha saputo che la luce emessa da dispositivi elettronici può accelerare l'invecchiamento della cute. 

Lentiggini sulle guance e pori più grandi del solito sono stati i segnali d'allarme che hanno convinto la giovane a contattare un dermatologo, Simon Zokaie, laureato all’Università di Manchester. Il medico le ha spiegato che tre potevano essere le cause dei segni in questione: l'inquinamento, la luce solare e la luce HEV, appunto. 

Mehreen si è quindi sottoposta a una visita con scanner, grazie al quale l'esperto ha riconosciuto gli effetti dell'esposizione alla luce HEV e rilevato i danni sottocutanei ancora non visibili a occhio nudo, resi però evidenti dalla pigmentazione e dalle macchie scure sulle guance.

"Sono rimasta sconvolta da quello che stava accadendo al mio corpo, non ne avevo idea. Ma sono tuttavia contenta di averlo scoperto per tempo" ha ammesso la blogger, informata del fatto che la luce blu emanata dai dispositivi elettronici è molto vicino allo spettro di luce ultravioletta, "influenza l’invecchiamento precoce della pelle e scattarsi selfie può danneggiare la pelle più dei raggi Uv".

Per ciò che attiene la cura, pare che al momento la protezione solare non sia in grado di proteggere la pelle da questo tipo di raggi luminosi. Il consiglio che le ha dato il medico è di utilizzare una crema o un gel antiossidante.