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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Aziende in affanno: il colpo di grazia potrebbe arrivare dalle fatture insolute

Il caro energia e l'aumento dei costi delle materie prime mette in sofferenza soprattutto il settore dei trasporti e dell'agroalimentare

Le imprese e le partite Iva, già ‘piegate’ dalla pandemia, hanno ricevuto un altro duro colpo dall'aumento delle materie prime e dal caro bollette. Le richieste di un intervento da parte dello Stato si moltiplicano di ora in ora, ma devono essere tempestive, non si può aspettare il 25 settembre 2022, perché la situazione è già critica, lo certificano le statistiche sui pagamenti delle fatture relative al 1° semestre 2022. Le aziende italiane, infatti, si ritrovano a dover fronteggiare anche un altro problema: i ritardi nella riscossione delle fatture. Secondo Victor Khaireddin, presidente del Gruppo IREC, azienda specializzata nel recupero dei crediti commerciali, il peggio deve ancora venire: “I problemi che abbiamo fotografato sono solamente l’antipasto dell’amaro conto che potremmo ‘pagare’ nei prossimi mesi”.

Perché l'energia costa così tanto e quanto è destinata a durare questa situazione?

Pagamenti 1° semestre 2022, il 40% circa delle imprese ha 2 fatture insolute

Le aziende italiane sono in sofferenza rispetto ai pagamenti del 1° semestre 2022. La fotografia scattata dal Gruppo IREC non è molto incoraggiante. Su un campione di 2500 imprese, Il 37% degli intervistati dichiara di avere almeno due fatture da incassare e il 30% ha oltre quattro fatture a rischio. La situazione varia da regione a regione, risultando critica nel Mezzogiorno. Se nel Nordest solo il 43% dei pagamenti viene onorato entro i 30 giorni, nel Sud i ritardi arrivano addirittura al 78%. A livello settoriale sono soprattutto le aziende del settore dei trasporti e dell'agroalimentare a ritrovarsi in sofferenza: l'82% delle aziende che operano in quest'ultimo settore segnalano cali di marginalità di quasi il 20%.

“Se per alcune aziende, ormai spossate dal lungo periodo di lockdown e restrizioni, l’aumento smisurato dell’energia ha portato infatti a una inevitabile chiusura, per le altre, che ancora possono proseguire la propria attività, è assolutamente necessario adottare, da subito, tutti gli strumenti possibili per evitare di incorrere in mancati pagamenti”, dichiara Victor Khaireddin spiegando che i mancati incassi delle fatture potrebbero portare al fallimento. Si verrebbe così a creare “un circolo inarrestabile in cui ogni azienda che cessa lascia mancati pagamenti ad aziende fornitrici le quali, a loro volta, sono costrette anch’esse a chiudere”.

"Bollette da 300 a 3mila euro: tempo due mesi e chiudiamo"

L’importanza della business information

Nel ricordare l’importanza nell’utilizzo di strumenti di business information, Khaireddin chiede alla classe politica di “agire immediatamente. Il 25 settembre potrebbe essere troppo tardi”. Ma cos’è la business information? L’informazione commerciale è fondamentale in questo momento per le imprese italiane, per prevenire e combattere il fenomeno dei mancati pagamenti, che possono mettere a serio rischio la loro esistenza. Eppure, oggi, sono disponibili strumenti efficaci ed efficienti per prevenire gli insoluti, peccato che sono ancora in pochi ad utilizzarli. Ben il 55% degli intervistati dichiara di non avvalersi di informazioni commerciali, pur sapendo che sono uno strumento indispensabile per valutare sia i nuovi clienti sia quelli storici. Solo il 19% degli intervistati ammette di usarle con regolarità su vecchi e nuovi clienti.

"La situazione è di per sé complessa - continua Victor Khaireddin - ma aziende e commercianti devono tutelarsi, utilizzando tutto ciò che è in loro potere per difendersi, affidandosi a professionisti specializzati nella ‘contrattazione’ di crediti commerciali, con l’obiettivo di rendere i pagamenti più rapidi. Ridurre il rischio, mantenendo un forte flusso di cassa, è indispensabile per le piccole imprese. Ecco perché serve un processo di recupero del credito lineare e rapido, mantenendo alti gli standard nei rapporti commerciali".

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