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Sabato, 27 Aprile 2024
L'analisi

La beffa dei conti correnti: chi deve pagare di più

I costi in aumento non risparmiano nessuno, ma sono soprattutto i giovani coloro che risentono maggiormente dei prezzi in salita: più delle famiglie che pagheranno il 9% in più, e dei pensionati (+6%). Per tutte le fasce d'età sono più convenienti i conti online, poiché hanno minori spese

La discesa dell'inflazione non ha raffreddato i rincari sugli oneri per la gestione del conto bancario, anzi. Diamo un'occhiata ai numeri. Nel 2017 la spesa di gestione di un conto corrente presso una filiale bancaria si attestava a 79,4 euro, secondo i dati della Banca d'Italia. Cinque anni dopo, nel 2022, è arrivata a 104 euro. In cinque anni le tariffe per la tenuta di un conto sono lievitate del 31%, ben oltre l'11,6% registrato dall'inflazione. Ad aumentare sono soprattutto le spese fisse, che rappresentano circa il 70% del totale, passando da 52,8 a 72,8 euro (+37,9%). Le spese variabili, invece, si attestano a 31 euro da 26,6 euro (+16,5%), principalmente per il maggior numero di operazioni, visto che le commissioni sono risultate pressoché invariate. Nel 2023 tenere aperto un conto corrente è costato in media fino al 22% in più.

Negli ultimi mesi e in quelli a venire la musica non cambia. Fatto sta che la recente discesa dell'inflazione non argina i rincari dei conti correnti. I costi in aumento non risparmiano nessuno, ma è una "beffa" soprattutto per i giovani. È quanto evidenzia un'analisi di Altroconsumo che ha messo a confronto gli indicatori di costo complessivo di 297 conti correnti, presenti nella banca dati dell'organizzazione, in particolare nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2023 e il 15 marzo 2024.

Chi paga di più? Ad essere particolarmente colpiti dagli aumenti sono gli under 35, che pagheranno in media quest'anno il 30% in più, mentre le famiglie e i pensionati subiranno rincari rispettivamente del 9% e del 6%. Per i giovani l'esborso sarà particolarmente alto: arriverà infatti a 95 euro annui, con la contemporanea fine di molti prodotti dedicati proprio alla clientela under 35. In controtendenza Isybank, la banca digitale del gruppo Intesa, che ha appena lanciato una promozione che ha azzerato i costi del piano "Isyprime" per gli under 35.

Neppure le famiglie sono state risparmiate, visto che i costi legati al conto corrente potrebbero aumentare in media del 9%. Rincari registrati anche dai conti correnti online, dove c'è un +5%. Ma, in questo caso, c'è la possibilità di azzerare i costi, mentre con i conti tradizionali non si scende sotto i 92 euro annui di Monte dei Paschi di Siena. Inoltre, i tassi di interesse attivi, a parte qualche eccezione, sono azzerati, mentre quelli passivi sono a due cifre (il 18%), per cui le banche si fanno pagare caro il credito se il conto va in rosso. Oltre a non aver aumentato la remunerazione dei soldi dei propri clienti, quindi, le banche hanno alzato i costi dei conti correnti con la motivazione dell'inflazione, contando sulla fedeltà dei propri correntisti.

I conti correnti migliori per i giovani

In relazione ai conti correnti tradizionali per i giovani, secondo l'analisi di Altroconsumo il miglior conto corrente è il conto Bancoposta opzione start giovani di Poste italiane, con un indicatore di costo complessivo del conto corrente pari a 35,25 euro. Seguono il conto smart di Crédit Agricole (43,70 euro), e conto Credem semplice under 30, con un indicatore di costo complessivo pari a 65,25, in relazione a un costo medio generale di 95,75 euro, in aumento rispetto al costo medio generale osservato a gennaio 2023 (74,57 euro), registrando un incremento del 28,41%.

Per quanto riguarda i conti correnti online, invece, quello migliore (sempre secondo Altroconsumo) è il conto Bbva di Bbva, con un indicatore di costo complessivo pari a 0 euro, seguito dal conto Selfy conto di banca Mediolanum, 5 euro, e "Hello! Money" di Hello Bank!/Bnl, 11,90 euro, in relazione a un costo medio generale pari a 27,87 euro, in aumento del 31,79% rispetto alla rilevazione di gennaio 2023 (21,15 euro).

E per le famiglie e i pensionati?

Sempre secondo quest'analisi, per le famiglie il conto corrente tradizionale migliore risulta essere il conto Mps mio-plus di Monte dei Paschi di Siena, con un costo pari a 92,60 euro, seguito dal conto Credem facile di Credem, 138,70 euro, e dal conto corrente premier di Mediobanca premier, 144,36 euro, con un aumento del costo medio generale in un anno del 9,18%. Tra i conti online il migliore è il conto Bbva di Bbva, con un costo di 0 euro, seguito da conto Widiba start di Widiba e "Si Conto! corrente" di banca Sistema, entrambi con costo di 20 euro.

Per quanto riguarda i conti tradizionali per i pensionati, il miglior risultato è di conto Mps mio-plus di Monte dei Paschi di Siena, con un costo pari a 86,60 euro, seguito da conto Credem facile di Credem, 131,06 euro, e il conto On demand di Bper Banca, 135,18 euro. In relazione ai conti correnti online, invece, in testa con il costo più basso c'è sempre il conto Bbva di Bbva, pari a 0 euro, seguito da "Si Conto! corrente" di banca Sistema, 20 euro, e conto Webank di Webank, 24 euro.

Conviene di più il conto online o quello tradizionale?

Da un'indagine del 2022 della Banca d'Italia sui conti correnti, in linea di massima emerge che il conto corrente online costa ancora "significativamente" meno di quello tradizionale. A fronte dei 104 euro del conto presso una banca fisica, quello sul web nel 2022 costava 33,7 euro, con un rincaro di soli 0,7 euro rispetto all'anno precedente (il rincaro del conto tradizionale in dodici mesi è stato invece di +9,30 euro). La spesa di gestione dei conti postali invece è passata da 58 a 59,6 euro. 

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