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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Addio flat tax: cosa succede a tasse e fisco con il governo Draghi

Il presidente incaricato vuole mantenere un sistema basato sulla progressività del carico fiscale (ma guardando al modello tedesco) e recuperare soldi dall'evasione. Cosa dobbiamo aspettarci

Un sistema fiscale basato sulla progressività e lotta all'evasione che non può essere considerata un dato 'strutturale'. Il premier incaricato Mario Draghi si sarebbe soffermato così sulla riforma fiscale nei colloqui con le forze politiche. ''Sulla progressività ha parlato in stampatello maiuscolo'', racconta all'Adnkronos un parlamentare uscito dalle consultazioni. ''Rimodulare le aliquote ma tenendo un sistema progressivo senza aggiungere nuove imposte. Insomma - aggiunge - no aliquota unica e flat tax" 

Cosa succede alla riforma fiscale con il governo Draghi

Come spiegavamo anche in un altro articolo, Draghi aveva già esposto convinzioni piuttosto decise in materia fiscale.

Concretamente per quanto riguarda l’Irpef -  scriveva - il modello da adottare dovrebbe essere quello tedesco, caratterizzato da aliquote continue e da una crescita più graduale del prelievo. Ma ci sono anche altre correzioni da fare, in direzione di una maggiore progressività effettiva: ad esempio il parziale ritorno dei redditi da capitale nella base imponibile dell’imposta sul reddito, con alcune esclusioni, il riordino delle tax expenditures (ed anche dei sussidi ambientali), la razionalizzazione delle imposte indirette e l’ulteriore spinta sul fisco telematico.

Insomma Draghi avrebbe in mente un modello simile a quello proposto dal Pd: progressività del carico fiscale, ma guardando al sistema tedesco che si basa su una curva crescente della tassazione e non prevede aliquote. La riforma complessiva dovrebbe essere finanziata con il proseguimento della lotta all’evasione. Secondo le indiscrezioni filtrate in queste ore, a beneficiare di una eventuale sforbiciata delle tasse e in particolar modo dell'Irpef dovrebbero essere i redditi medio bassi. Una linea che trova molti sponsor a sinistra e tra gli (ex?) alleati della coalizione giallorossa. "Un aspetto su cui ci ritroviamo con Draghi è il tema del fisco in una logica europea di progressività, equità e lotta all'evasione" ha fatto sapere il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro. "Questa - ha aggiunto - può essere davvero la grande occasione per la lotta all'evasione, un cancro che mangia l'economia sana del paese". 

Sarà invece molto difficile che l'ex capo della Bce possa accontentare Salvini sulla flat tax. Insomma, sul fisco la maggioranza è già spaccata. Incontrando le forze politiche, Draghi avrebbe comunque assicurato che la riforma non dovrà prevedere "nuove tasse o imposte". Un punto che di sicuro non dispiacerà alla Lega e al centrodestra.

A confermare la ricostruzione delle agenzie di stampa sono arrivate anche le parole di Giorgia Meloni al termine dell'incontro con Draghi alla Camera. "Il presidente Draghi ha detto che le tasse non aumenteranno. Ha parlato di un sistema fiscale basato sulla progressività. Questo significa che non ci sarà la flat tax e mi dispiace'' ha fatto sapere la leader di Fratelli d'Italia. Che poi ha aggiunto: "Sulla flat tax abbiamo una proposta, incrementare cioè del 15% netto rispetto a quanto dichiarato l'anno precedente, una specie di anticamera di flat tax. Ma ora è evidente che non sarebbe una proposta risolutiva, era stata immaginata in un contesto di normalità. Sull'impostazione progressiva, dipende. Io credo che serva uno choc fiscale, credo che all'Italia serva uno choc fiscale e investimenti pubblici". 

Di tutt'altro avviso il segretario del Pd Nicola Zingaretti che ha definito "importante" fare la riforma del fisco con i "pilastri indicati di progressività fiscale, rifiuto di proporre nuove tasse, rifiuto della cultura dei condoni come soluzione di questo tema che sarebbe sbagliata e attenzione alla fiscalità sul lavoro". Insomma, con l'ex capo della Bce sembra esserci sintonia. 

Addio flat tax? L'incontro tra Salvini e Mario Draghi

E proprio gggi pomeriggio Matteo Salvini incontrerà il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Lo farà con i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Salvini non intende parlare di ruoli o ministeri, ma di progetti concreti. In queste ora sta definendo il dossier con le proposte della Lega su lavoro, fisco, infrastrutture, scuola, giustizia. Salvini, si apprende da fonti della Lega, è soddisfatto per i sondaggi, che testimoniano la crescita del partito.

Il Carroccio comunque insiste e rilancia l'idea della flat tax. "Se il presidente incaricato Mario Draghi leggerà la nostra proposta di riforma fiscale, già depositata in Parlamento, potrà verificare che rispetta pienamente il principio della progressività previsto dall'articolo 53 comma 2 della nostra Costituzione'' afferma il senatore della Lega, Armando Siri, in una nota. ''Noi siamo disponibili in ogni momento ad un confronto costruttivo scevro da pregiudizi ideologici'', assicura. ''Il nostro ddl - spiega - è frutto di un lungo e scrupoloso confronto con la direzione Finanze del Mef con la quale si è raggiunto un grado di fattibilità tecnica''. La progressività, secondo Siri, ''non si ottiene solo con gli scaglioni e con le aliquote, ma anche con un nuovo sistema di deduzioni sulla base del reddito familiare e quindi capace di andare davvero incontro alla necessità di avere un'imposta inversamente proporzionale al reddito in presenza di carichi''. Il senatore sottolinea che ''50 anni di aliquote alte e di repressione fiscale non hanno risolto il problema dell'evasione fiscale''. ''Fissare un'aliquota massima al 15% non significa che l'imposta reale non sia progressiva'', afferma Siri. ''La decisione finale spetta alla politica e può venire solo da un confronto approfondito e preciso. Il sistema fiscale italiano è tra i più complicati al mondo e il sistema di bonus, detrazioni e deduzioni che si sono accumulati in 50 anni di consociativismo e di ammiccamenti elettorali ha prodotto una complessità tale da richiedere, per realizzare una riforma sostenibile, la contemplazione di decine di fattori di equilibrio''. 

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