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Lunedì, 29 Aprile 2024
Senza stile

Gucci lascia Roma e si trasferisce a Milano, per i lavoratori lo spettro del licenziamento

Entro marzo l'ufficio di stile della nota casa di moda sarà trasferito nel capoluogo lombardo: al Nord 153 dipendenti su 219. Scatta lo stato di agitazione: "Non a tutti sono state offerte le stesse condizioni, è licenziamento mascherato"

Gucci lascia Roma e si trasferisce a Milano. La nota casa di alta moda ha annunciato il trasferimento nel capoluogo lombardo dell’ufficio di stile, l’unica sede operativa nella Capitale. Si tratta del cuore creativo dell’azienda, dove lavorano designer e sartoria. Quattordici anni fa era stato trasferito a Roma da Firenze - dove c’è il polo produttivo - ma oggi la luna di miele sembra finita.  

Gucci lascia Roma e si trasferisce a Milano

Le sedi di Gucci nel centro storico di Roma - palazzo Mancini e via del Banco di Santo Spirito - sono destinate a svuotarsi nel giro di pochi mesi: l'azienda ha annunciato che, entro il 1 marzo, 153 dipendenti su 219 dovranno migrare al nord. "Purtroppo però, tramite accordi individuali e non sindacali, non sono state offerte a tutti le condizioni per permettere un trasferimento quindi molti di noi perderanno il posto di lavoro. In più quei 66 dipendenti che rimangono a Roma non conoscono il proprio destino visto che le sedi verranno chiuse" spiega a RomaToday una delle lavoratrici. 

"La decisione assunta da Gucci e dall’azienda proprietaria del marchio, la francese Kering, appare come un licenziamento collettivo mascherato" hanno tuonato in un’interrogazione parlamentare Nicola Fratoianni e Francesco Mari di Alleanza Verdi e Sinistra. Chiesto un intervento immediato del ministro delle imprese e del made in Italy e di quello del lavoro e delle politiche sociali "per comprendere quali siano le reali intenzioni della Kering e di Gucci e per tutelare i lavoratori e le lavoratrici coinvolti dal trasferimento di sede". 

Dopo lo sciopero del 17 novembre scorso, oggi i lavoratori di Gucci sono in stato di agitazione e protesteranno sotto la sede dell’azienda. "Non pensiamo che ormai sia possibile fermare la macchina del trasferimento ma chiediamo che chi non è in condizione di trasferirsi altrove venga ricollocato e non come accade oggi forzato ad andare via" dicono i lavoratori di Gucci. "Kering ha altri marchi che potrebbero accogliere i dipendenti romani". Uno di questi è la Maison Brioni che però sul finire dell’anno scorso ha iniziato a licenziare. "Non vorremmo che Kering - dicono i lavoratori - voglia contrarre le proprie risorse iniziando da Roma con una emorragia occupazionale che potrebbe avere ripercussioni future sul comparto Gucci che ha sedi anche a Milano, a Novara e in Toscana". 

La società fa sapere che il trasferimento, preannunciato alle organizzazioni sindacali agli inizi di ottobre, non prevede alcuna riduzione di personale e verrà attuato nel pieno rispetto delle normative vigenti. 

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