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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il rinvio

Le multe per chi rifiuta bancomat e carte di credito: cambia tutto

Tutti quelli che continuano a non essere provvisti di pos, o rifiutano qualsiasi tipo di pagamento elettronico, possono dormire sonni tranquilli per tutto il 2022

Cambia tutto. È stato rinviato di un anno l'inizio delle sanzioni destinate a esercizi commerciali, negozianti e professionisti che rifiutano di far pagare i clienti con carta di credito o bancomat. Non partono più nel 2022. La data di avvio è stata spostata a gennaio 2023. E così tutti quelli che continuano a non essere provvisti di pos, o rifiutano qualsiasi tipo di pagamento elettronico, possono dormire sonni tranquilli per altri dodici mesi.

La norma che sancisce il rinvio è contenuta in un emendamento al decreto Recovery, convertito in legge a fine dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre. Le multe restano quelle già previste in precedenza, ovvero: 30 euro, più il 4% del valore della transizione. La sanzione sarà commissionata a tutti coloro che, già attualmente, dovrebbero accettare pagamenti elettronici.

L'obiettivo della norma sui pagamenti elettronici è quello di incentivare l'uso di carte di credito o bancomat o servizi tracciabili per contrastare l'evasione fiscale. Secondo la legge, i pagamenti elettronici devono essere accettati sia dagli esercenti commerciali che dai professionisti come medici, tassisti o idraulici. Con la multa di 30 euro più il 4% sulle transazioni, se un negoziante rifiutasse un pagamento di 50 euro, pagherebbe un importo di 32 euro. Più è alto il costo dell'acquisto rifiutato con pagamento tramite pos, più la multa sarà, conseguentemente, onerosa per il professionista o l'esercente.

L'obbligo è in realtà stato introdotto dal governo Monti nel 2012, ma non erano state predisposte sanzioni. I clienti a cui veniva rifiutato il pagamento tramite carta di credito o bancomat avevano solo il diritto di non pagare, fino a quando la controparte non avesse accettato il pagamento elettronico. Dal 2012 sono stati numerosi i tentativi di applicare sanzioni agli esercenti che rifiutavano i pagamenti elettronici. Il governo Draghi è riuscito a prevederle, ma il rinvio di un anno fa dubitare su quando le multe possano davvero avere inizio.

Le sanzioni potrebbero subire un ulteriore rinvio con successivi decreti. E un altro problema riguarda le modalità di applicazione della norma. Il cittadino potrebbe denunciare l'esercente che rifiuta il pagamento con il pos, ma le forze dell'ordine, a quel punto, dovrebbero fare un'ispezione con l'esercente che potrebbe sostenere di aver avuto un problema di linea con il dispositivo, poi risolto.

Il nuovo limite per i pagamenti in contanti

Dal 1° gennaio 2022, invece, è partito il giro di vite sui pagamenti in contanti. Il tetto massimo è sceso a mille euro. Questo significa che tutte le operazioni di importo superiore a 999,99 euro dovranno essere tracciabili, ossia non potranno più essere effettuate in denaro. I nuovi paletti per i pagamenti in contanti sono quelli previsti dal decreto fiscale dell'estate del 2020 durante il governo Conte-bis che fissava un décalage con una soglia a duemila euro a partire dal luglio di un anno e mezzo fa, con la promessa di scendere ancora, a mille euro appunto, dal primo gennaio 2022.
 

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