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Venerdì, 26 Aprile 2024
La misura sarà rivista

Stop all'obbligo di Pos: cosa succede dopo la bocciatura dell'Ue

Sul tema è in corso un'interlocuzione con Bruxelles. Il governo non intende andare allo scontro: l'ipotesi più plausibile è una soluzione di compromesso con la soglia abbassata a 40 o 30 euro. Pd e M5s : "Ora la maggioranza ritiri le norme sul contante"

La maggioranza valuta l'ipotesi di rivedere al ribasso la soglia per i pagamenti che si possono effettuare senza Pos. Già ieri il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè aveva confermato che il governo sta pensando di portare il tetto da 60 a 40 euro, "in accordo con la commissione Ue". Una possibilità che oggi sembra ancora più concreta dopo la bocciatura della norma in questione a opera della stessa commissione.

Ma quali sono i rilievi che l'Ue ha mosso alle misure sui contanti e in particolare a quella sul Pos? "Il documento programmatico di bilancio - si legge nel documento - comprende misure che non sono coerenti con le passate raccomandazioni specifiche per Paese. Il 9 luglio 2019 il Consiglio, tra gli altri, ha raccomandato all'Italia di combattere l'evasione fiscale, in particolare sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l'uso obbligatorio dei pagamenti elettronici, anche mediante l'abbassamento delle soglie legali per i pagamenti in contanti, nonché di attuare pienamente riforme pensionistiche per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica".

Alcune misure però, rileva l'Ue, "non sono in linea con queste raccomandazioni specifiche" e tra queste viene citata la "disposizione che aumenta il massimale per le operazioni in contanti dagli attuali 2.000 euro a 5.000 euro nel 2023", la "cancellazione di debiti tributari pregressi relativi al periodo 2000-2015 e non superiori a mille euro", ovvero la così detta pace fiscale, e infine la possibilità "di rifiutare pagamenti elettronici inferiori" a 60 euro "senza sanzioni".

Pos: il governo sta discutendo del tetto con l'Ue

Alla luce delle critiche mosse da Bruxelles questo tetto sarà quasi certamente abbassato. Il governo, questo sembra ormai certo, non vuole andare allo scontro aperto con l'Europa. Per questo l'ipotesi più plausibile è quella di una soluzione di compromesso che preveda una soglia di 40 o 30 euro. Interrogato sul punto, il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha detto che il giudizio dell'Ue sulla manovra è "sostanzialmente positivo" e "rispetto alle critiche eventualmente mosse su alcuni aspetti particolari, se ragionevoli probabilmente arriveremo a modifiche e se invece le considereremo meno ragionevoli magari saranno oggetto di ulteriori interlocuzioni". Lo stesso vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha messo in chiaro che sulle misure contestate da Bruxelles "il governo si è già detto disponibile a discutere". 

Il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni ha confermato il parere tutto sommato positivo sulla manovra, aggiungendo che "ci possono essere alcune misure specifiche che possono riguardare o aver riguardato obiettivi del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire, capovolgere. In particolare questo riguarda alcuni obiettivi legati ai pagamenti digitali. Questo è l'elemento che può incrociare due terreni distinti come legge di bilancio e Pnrr". Parlando con la stampa Gentiloni ha confermato che è in corso un'interlocuzione "con le autorità italiane". 

L'opposizione chiede di stralciare le norme sui contanti

Dopo il parere della commissione l'opposizione chiede invece la cancellazione sic et simpliciter della norma. "Adesso da parte del governo Meloni ci aspettiamo una repentina retromarcia sull'uso del contante e misure concrete contro l'evasione fiscale di cittadinanza" dice il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle commentando la presa di posizione dell'Ue. Sulla stessa linea la deputata del Pd Ilenia Malavasi che definisce quelle sul contante "misure inutili e inique che penalizzano i consumatori e i contribuenti onesti" e chiede alla maggioranza di ritirare le norme in questione.

Anche l'Unione nazionale consumatori dice "no a qualunque soglia, né 60 né 40, né 10 euro" perché sarebbe "una palese violazione degli impegni del Pnrr. Vogliamo sperare che la Commissione europea non faccia una cosa all'italiana - dice il presidente Massimiliano Dona -, trovando un compromesso al ribasso pur di non scontentare il nuovo governo. Se questo esecutivo vuole aiutare i commercianti non deve far altro che rinnovare il credito d'imposta al 100% che c'era fino 30 giugno, magari riservandolo a chi ha ricavi o compensi inferiori a 200 mila euro". 

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