Benzina, febbraio iniziale male: l'aumento dei prezzi non si ferma
In Italia fare il pieno costa già 15 euro in più dell'anno scorso
Non accenna a fermarsi la corsa dei prezzi di benzina e gasolio, mentre tornano a salire anche le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Q8 e Tamoil hanno aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,806 euro/litro (+6 millesimi, compagnie 1,816, pompe bianche 1,781), diesel a 1,680 euro/litro (+5, compagnie 1,688, pompe bianche 1,663). Benzina servito a 1,931 euro/litro (+5, compagnie 1,983, pompe bianche 1,834), diesel a 1,811 euro/litro (+4, compagnie 1,861, pompe bianche 1,716). Gpl servito a 0,819 euro/litro (invariato, compagnie 0,826, pompe bianche 0,811), metano servito a 1,791 euro/kg (+3, compagnie 1,846, pompe bianche 1,750), Gnl 2,537 euro/kg (-26, compagnie 2,575 euro/kg, pompe bianche 2,507 euro/kg).
Questi invece i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,884 euro/litro (servito 2,099), gasolio self service 1,772 euro/litro (servito 1,997), Gpl 0,921 euro/litro, metano 2,049 euro/kg, Gnl 2,606 euro/kg.
In Italia fare il pieno costa già 15 euro in più dell'anno scorso. Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Non si tratta quasi mai di sbalzi immediati. Quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. Il greggio infatti è una cosa, benzina e gasolio che si acquistano ai distributori un’altra. Sul prezzo alla pompa incidono, oltre al valore della materia prima, i costi di estrazione, raffinazione, stoccaggio, trasporto e il costo della distribuzione finale. Tutto ciò sommato al peso di Iva e accise. Per questo il prezzo alla pompa non può essere proporzionato alla quotazione del greggio.
Tagliando tasse e accise in Italia il costo a litro sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei, anche senza arrivare ai mitologici 50 centesimi a litro di cui ciclicamente si torna a parlare (prezzo depurato da tasse e accise). Tutti i Paesi tassano il carburante, l'Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro: un impatto di 1 euro a litro, secondo un'indagine di Federcontribuenti di qualche tempo fa. Negli Stati Uniti la benzina costa circa la metà di quanto la paghiamo noi in Italia.