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Sabato, 27 Aprile 2024
gli effetti

Superbonus, i crediti "liberano" la manovra: più fondi per stipendi e pensioni

Il parere di Eurostat vincola il governo Meloni a ritenere subito "pagabili" i crediti fiscali maturati nel 2023: è una buona notizia, ma alcuni problemi vengono solo rinviati

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Il Superbonus continua a far sentire il suo peso sui conti pubblici alla vigilia della manovra finanziaria del governo Meloni per il 2024. Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea, ha dato il suo parere su come l'Istat deve contabilizzare i crediti fiscali maturati nel 2023 tramite la discussa agevolazione per ristrutturare casa: per l'agenzia statistica dell'Ue questi fondi dovranno pesare sull'anno in corso, andando ad aumentare il deficit. La notizia arriva un giorno prima dell'approvazione da parte del governo della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef), con cui si stabilisce il perimetro della legge di bilancio: il problema viene rimandato al prossimo anno.

Tutte le notizie sul Superbonus

I crediti del Superbonus pesano: ecco perché

Eurostat ha inviato una comunicazione all'Istat, in cui spiega come contabilizzare i crediti d'imposta del Superbonus all'interno del bilancio dello Stato. L'istituto di statistica europeo cita il decreto legge del febbraio 2023 per giustificare che gli effetti fiscali del Superbonus sono ''per il momento registrati nei conti pubblici come crediti d'imposta pagabili nel 2023''.

Il concetto di "pagabile" ha conseguenze sostanziali e immediate sulle casse dello Stato, perché vuol dire che il credito d'imposta complessivo di chi utilizza il Superbonus dovrà essere considerato interamente nell'anno in cui viene effettuato il lavoro, mentre sotto la voce "non pagabile" rientreranno i crediti d'imposta che vengono scaglionati negli anni in cui è prevista l'applicazione dello sconto fiscale.

Il costo del Superbonus fino ad agosto 2023: il grafico di Enea

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Enea, a fine agosto 2023 i lavori finanziati col Superbonus avevano superato gli 83 miliardi di euro. Per quanto riguarda la contabilizzazione del Superbonus maturato nel 2024, Eurostat chiede all'Istat ''un riesame e l'emissione al più tardi entro la fine del primo semestre 2024''. Nel documento si ricordano anche i ''crediti d'imposta incagliati e gli interventi che il governo potrebbe fare intraprendere per risolvere il problema''.

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Come cambia la legge di bilancio per il 2024

La decisione di Eurostat sui crediti aumenta il deficit per il 2023 ma libera spazio per il 2024, proprio per i parametri su cui il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sta costruendo la manovra finanziaria. Così, l'effetto si concentra sul deficit del 2023 e degli anni precedenti, quando cioè valgono ancora le "vecchie" regole del patto di stabilità europeo, evitando brutte sorprese per un deficit italiano troppo alto.

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In attesa delle nuove norme comunitarie, meglio evitare che già da ora i deficit degli anni a venire vengano appesantiti da altri crediti, da dover contabilizzare via via che vengono utilizzati. Così, se i crediti vengono usati per lavori fatti nel 2023 devono essere messi a bilancio per il 2023. Di conseguenza, con le nuove indicazioni di Eurostat il governo potrà contare su risorse in più che sperava di avere, tra i 4 e 4,5 miliardi di euro.

Questi fondi saranno fondamentali per dare delle basi a una manovra e confermare taglio del cuneo fiscale anche per il 2024 - che da solo vale circa 10 miliardi di euro -, e l'attuale sistema delle pensioni con la proroga di Quota 103. In attesa della Nadef, le risorse disponibili dovrebbero aggirarsi tra i 30 e i 25 miliardi di euro, utili solo per confermare l'impianto delle misure attuali e poco altro: per le riforme strutturali promesse in campagna elettorale bisognerà ancora aspettare.

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