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Martedì, 30 Aprile 2024
Film al Cinema

Munch-Amori, Fantasmi e Donne Vampiro: l’intensa storia dell’artista tormentato dal dolore che trova sollievo nell’arte

Un evento speciale dal 7 al 9 novembre porta al cinema l’esperienza artistica del pittore norvegese

L'arte è da sempre una delle forma di espressione del turbamento dell'animo umano e lo è soprattutto per molti pittori come Caravaggio, Van Gogh e ovviamente Munch. Il pittore norvegese è uno tra i più conosciuti per fama ma allo stesso tempo uno dei più sconosciuti. Si sa davvero poco su di lui tra cui ad esempio il fatto che abbia lasciato ben 28.000 opere come eredità della sua attività artistica. Un'attività tremendamente intensa, sfaccettata e tormentata che cercava una sua forma di espressione spaziando dai quadri, alle stampe, per passare dai disegni e finire con i film. “Munch - Amori, fantasmi e donne vampiro” cerca di fare luce sulla vita del pittore affrontando quelle che sono state le tematiche principali delle sue opere; lo fa cercando di spingere gli spettatori a leggere i suoi quadri attraverso questi temi. Sembra un'immagine canonica quella del pittore tormentato che da sfogo al suo dolore attraverso la pittura, eppure osservando i suoi quadri e le pennellate non si può non leggere dietro di esse la forza e l’impellente necessità di tirar fuori il tormento interiore per cercare di alleviarlo.

Attraverso il contributo di biografi esperti, critici d’arte e i direttori dei musei, si fa una panoramica sulla vita del pittore e si analizzano le sue opere cercando di fornire un ritratto dell'artista più completo possibile. Un documentario che ci presenta quindi la sua storia attraverso la quale ci accompagna l’attrice Ingrid Bolsø Berdal. Un autore per cui il contesto familiare e il contesto sociale in cui ha vissuto sono stati determinanti per la propria produzione artistica, così come sono state importanti le donne e l'idea che aveva di loro.

Il ritratto di un artista

Il documentario ci presenta Much attraverso i luoghi che sono stati fondamentali per lui. Scopriamo così l'infanzia triste e difficile dopo la perdita della madre, un’adolescenza con un padre ossessionato dalle regole, dalla religione e dalla necessità di non commettere peccato: pena i castighi. Poi ancora la perdita della sorella molto giovane, il tutto per dimostrare come fin dall'infanzia la vita del pittore sia stata avvolta dal dolore che inevitabilmente ha trasposto all'interno dei suoi quadri. Fondamentale poi per la sua crescita artistica è stata la cultura e la Bohème, quell'approccio così libertino e così spontaneo alla vita che entrava in netta opposizione con i rigidi canoni della borghesia e del perbenismo di fine secolo. L'amicizia del pittore insieme ad altri intellettuali dell’epoca, la condivisione di idee sul futuro e sulla propria strada artistica e infine le donne.

Alcune che hanno incrociato il suo cammino e che per lui sono state importanti tanto da essere riproposte costantemente all'interno dei suoi quadri con immagini non romantiche. Nella sua arte quindi non solo si ritrova il dolore del lutto e delle perdite, ma anche la sofferenza e la paura nei confronti delle donne, e un velo di misticismo che ha influenzato l'ultima fase della sua produzione artistica. La sofferenza che lo attanagliava lo ha portato - come spesso accade - ad avere delle dipendenza dall'alcol e ad essere ricoverato in un ospedale psichiatrico. Soprattutto nella fase finale della sua carriera si trovava a dipingere e a realizzare cose già fatte, come se volesse ritornare sui propri passi e riprodurre quelle opere che gli erano familiari e che rappresentavano per lui un porto sicuro. Una dimostrazione che tra il suo passato e il suo presente non c’è reale differenza.

Vivere attraverso l’arte

Uno degli aspetti più interessanti che emerge da questo film è vedere come Munch abbia - in un certo senso - scoperto di essere artista giorno dopo giorno. Degli studi di restauro di alcuni suoi quadri - tra cui “La bambina malata” che ritrae la sorella Sophie morta di tubercolosi - emerge come il pittore non avesse ben chiaro quale fosse il suo stile: la sua pennellata ha infatti più volte provato, calcato e graffiato addirittura la tela. Questo ci fa riflettere su quanto l'emotività abbia avuto un ruolo fondamentale nel processo del divenire artista di Munch. È come se a tutti gli effetti trovasse il suo linguaggio nella realizzazione di ogni singola opera, l’una dopo l’altra. È così che quelle pennellate diventano il suo tratto distintivo, così come l'uso di colori a volte scuri ed intensi, come il rosso e il nero - che rappresentano tematiche come il sangue o la morte ma anche il fuoco e dolore - più ancora il verde spettrale con cui dipinge i volti dei suoi quadri o il bianco quasi trasparente che incarna alcune delle sue paure-ossessioni: quella dei fantasmi, dei demoni e delle donne. Le donne che lo spaventavano erano color che in quegli anni erano alla ricerca della loro indipendenza sociale e artistica.

In un'alternanza tra interviste, fotografie, video realizzati dallo stesso Munch e quadri che sono esposti oggi nei maggiori musei della Norvegia e nel resto del mondo, il documentario sembra quasi rispecchiare - con questa molteplicità di mezzi - gli stessi tentativi fatti dall’artista per esprimere la propria arte. Come già detto il pittore non si limitava solo a dipingere, ma disegnava sul carta e soprattutto scriveva. Sono stati letti estratti dei suoi taccuini che possono essere definiti come delle “bozze letterarie” di quelli che poi sarebbero diventate alcune delle sue opere più famose. Questa prolifica attività dimostra ulteriormente come il pittore fosse alla costante ricerca del modo migliore per poter dare libero sfogo al suo mondo interiore. Tra i difetti che potrebbero essere annoverati a questo documentario c’è l’interesse personale verso il pittore da parte di chi guarda, mentre oggettivamente parlando è stata una figura profondamente interessante. E poi il modo a volte eccessivamente teatrale di alcune sequenze esplicative, che per quanto servissero ad enfatizzare e ciò che veniva raccontato, possono risultare leggermente fuori luogo per un documentario. Complessivamente quindi Munch - Amori, Fantasmi e donne vampiro è il tentativo di ricostruire il percorso di nascita, crescita e realizzazione di uno dei pittori forse più tormentati e complessi dell'arte a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo.

Voto: 6

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