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Sabato, 27 Aprile 2024
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Non è la Rai, Alessia Merz: "A Boncompagni bastava dire di no, io non cascavo dal pero"

La showgirl ricorda la sua esperienza nel programma cult di Italia 1 e racconta alcuni retroscena

17 anni e un sogno nel cassetto, quello di far parte del programma televisivo di punta di quel periodo. Con questo spirito, da Trento, Alessia Merz arrivò a Roma e puntò dritto agli studi di Non è la Rai, come racconta al Corriere: "Timida, non avevo ancora la faccia tosta che mi è venuta dopo. Ballai Please don't go. Ricordo le terribili mamme delle altre concorrenti. 'Questa viene qui a rubarci il lavoro'. Ma era solo l'inizio". 

La concorrenza era spietata, ricorda la showgirl: "Mi ritrovai in mezzo a 120/130 ragazzine che lottavano per conquistare la lucina rossa che ti inquadrava. Se per caso la telecamera si posava su di me, qualcuna mi passava davanti apposta. 'Oh, scusa, non ti avevo visto'. Per caso trovai un posto libero in prima fila, ma non feci in tempo ad accomodarmi che mi tolsero la sedia da sotto al sedere. 'Vai subito in fondo, sei l'ultima arrivata'. Dispetti continui, cattiverie". Alessia Merz nell'intervista affronta anche il tema Boncompagni, che definisce "geniale, ironico", e spiega: "Era una persona molto sola. Lo hanno infangato con me è sempre stato corretto. Magari ti invitava a cena a casa sua, bastava dire di no, non è che cascassi dal pero".

Con Ambra i rapporti erano buoni. Era lei la protagonista assoluta: "All'inizio mi faceva tenerezza - racconta ancora Alessia Merz - diventava rossa ad ogni inquadratura. Bravissima. Una volta si è ammalata e l'ho sostituita per quattro giorni con l'auricolare nell'orecchio, sembra facile, non lo e". Dopo Non è la Rai, Antonio Ricci la chiamò a Striscia la Notizia come velina. Sul bancone insieme a lei c'era Cristina Quaranta: "I primi tempi non ci sopportavamo, eravamo come il diavolo e l'acqua santa - ricorda Merz - Cristina ha un carattere che non conta nemmeno fino a 1 ed esplode, poi però diventa la persona più carina al mondo. Io invece conto fino a 100 ma a 101 sei morta. Mi provocava. 'Sei troppo moscia, reagisci'. Cambiava apposta la coreografia per farmi sbagliare. Alla prima intervista ufficiale si raccomandarono: 'Fingete di andare d'accordo'". Non ci riuscirono, come svela la showgirl trentina: "Un giorno persi la pazienza e la attaccai al muro anche io. 'Ah, allora vedi che se vuoi il carattere ce l'hai'. Diventammo amiche per la pelle".

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