La salute della Terra è a rischio: miniere triplicate in 40 anni
Ferro, acciaio, cemento, energia e materiali per le costruzioni sono sempre più richiesti nei Paesi emergenti come Cina e India. Unep (Onu): "Investire sull'economia circolare"
Le estrazioni di materie prime sono triplicate negli ultimi 40 anni e la Terra è così tanto martoriata che la salute del suolo è a rischio, con tutte le conseguenze del caso: l'intensificarsi dei cambiamenti climatici in primis. A lanciare l'ennessimo allarme sullo stato di salute del pianeta, questa volta è l'Unep, il Programma ambientale dell'Onu, autore del rapporto 'Global material flow and resource productivity': da 22 miliardi di tonnellate di materie estratte nel 1970 si è arrivati a 70 miliardi di tonnellate nel 2010. Ancora una volta, così come per l'inquinamento, è lo sviluppo industriale dei Paesi emergenti, come Cina e India, ad aver causato l'accelerazione che va fermata il prima possibile.
"Negli ultimi anni, l'interesse per l'uso efficiente delle risorse naturali è aumentato considerevolmente - afferma l'Unep del rapporto - fino a diventare una delle priorità della politica internazionale. Con l'adozione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo di un'energia sostenibile, nel settembre 2015 a New York, la Comunità internazionale si è impegnata a raggiungere 17 obiettivi per trasformare il nostro mondo in un posto migliore per le attuali e le future generazioni. E' stato ampiamente riconosciuto che un tale mondo può essere raggiunto solo conservando le risorse naturali e rendendo efficienti i consumi e la produzione delle stesse negli anni a venire. Un numero crescente di Paesi sta adottando norme e regolamenti e attuando quadri politici efficaci che supportano gli investimenti in settori verdi e l'economia circolare".
Secondo gli scienziati è questo l'unico modo per correre ai ripari e invertire la rotta del pianeta: "disaccoppiare dell'uso delle materie prime dalla crescita economica per garantire la prosperità della società umana e un ambiente naturale sano", è l'appello che l'Unep lancia ai Paesi ad alto reddito. I Paesi a basso reddito chiederanno sempre più risorse naturali nel prossimo futuro per raggiungere lo stesso livello di sviluppo dei Paesi ricchi.