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Sabato, 27 Aprile 2024
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Caso Pedretti, Vittorio Feltri difende Selvaggia Lucarelli: "Ecco perché non ha colpa"

Il giornalista spiega perché la blogger e il compagno non possono essere ritenuti responsabili della tragica scomparsa di Giovanna Pedretti

Vittorio Feltri prende le difese di Selvaggia Lucarelli, al centro della bufera mediatica partita dalla tragica scomparsa di Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata morta nel fiume Lambro dopo che la veridicità della recensione al suo locale contro gay e disabili era stata messa in discussione da Lorenzo Biagiarelli. Il giornalista fondatore di Libero ed ex direttore de Il Giornale ha risposto alla lettera di Francesca Fragomeni secondo la quale è ingiusto ritenere la blogger e il compagno colpevoli del suicidio della signora.

"Le antipatie personali possono offuscare le nostre capacità cognitive e per questo vanno messe da parte" esordisce Feltri su Il Giornale: "Occorre analizzare i fatti con obiettività e razionalità. Ed è quello che io cerco di fare sempre. In questo caso, è stata effettivamente aperta un'indagine dalla procura competente per istigazione al suicidio, questa è l'ipotesi di reato. Puntualizzo che tale ipotesi è a carico di ignoti, anche se, leggendo certi commenti e ascoltando alcuni opinionisti e giornalisti, sembra quasi che a essere indagata per questo crimine sia Selvaggia Lucarelli o il suo compagno o che lo siano entrambi. Questa è una falsa informazione". Precisando come l'approfondimento giudiziario sia doveroso e come da questo non discenda una incriminazione a carico di Lucarelli e partner, il giornalista osserva che i due "hanno pubblicamente denunciato il fatto che la ristoratrice avrebbe diffuso una falsa recensione omofoba riguardante il suo locale e attaccato l'autore anonimo di questa al presunto scopo di ottenere visibilità e apprezzamenti".

"Quello che viene contestato a Selvaggia è che ella è solita gettare nel tritacarne e dare in pasto alla gogna dei social network oggi questo e domani quel personaggio o individuo qualunque, il tutto senza farsi tanti scrupoli e mostrando addirittura una cattiveria che dà i brividi. Bene. È vero. Questo accade. Cioè Lucarelli, effettivamente, usa indirizzare e concentrare le sue energie in questo genere di attività per me poco virtuose e dimostra una sorta di spirito persecutorio. Ma da qui a ritenerla rea di istigazione al suicidio ce ne passa" scrive ancora Feltri. E parlando dell'odio social e delle critiche che travolgono qualcuno prosegue: "Ma se qualcuno non regge tutto questo e si ammazza, la colpa non può essere attribuita a chi ha portato a galla un eventuale atto sconveniente, ingiusto, poco pulito, criticabile che la persona che si è suicidata ha compiuto. Se ammettessimo questa tesi, ossia se ritenessimo colpevole Lucarelli, la sua colpevolezza risiederebbe nell'avere svelato una sorta di inganno, ma questa non può essere considerata una colpa, non si tratta di un delitto, di un reato, di un crimine".

"Questa ristoratrice, questa donna, avrà pure compiuto un errore, questo ancora non si è capito, non lo so, ma ciò che so con certezza è che, qualsiasi errore ella abbia compiuto, non meritava comunque il linciaggio da parte dell'opinione pubblica, quella stessa opinione pubblica che ora sta linciando Selvaggia Lucarelli per avere linciato Giovanna Pedretti" si legge ancora nel testo: "Quella stessa opinione pubblica che è una sorta di mostro famelico, assetato costantemente di sangue". Infine Feltri conclude: "Come si resiste contro tutto questo? Io conosco un unico antichissimo rimedio che applico da sempre: non mi frega un fico secco di quello che si dice di me". 

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