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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Tirana festeggia cent'anni di indipendenza, Berisha rievoca la "Grande Albania"

La capitale Tirana è addobbata a festa con migliaia di bandiere rosse con l’aquila a due teste nera. Sali Berisha, il premier di centrodestra, invoca nei suoi comizi l'unificazione etnico-nazionale di tutti gli albanesi sparsi in vari Stati dei Balcani

L'Albania celebra oggi 100 anni di indipendenza del paese dall'Impero ottomano, in un clima politico surriscaldato. Sali Berisha, il premier di centrodestra, invoca nei suoi comizi l'unificazione etnico-nazionale di tutti gli albanesi sparsi in vari Stati dei Balcani, contribuendo a rinfocolare un forte spirito nazionalistico. La capitale Tirana è addobbata a festa con migliaia di bandiere rosse con l’aquila a due teste nera.

Ieri a Tirana è stata inaugurata la statua di Adem Jashari, simbolo della resistenza degli albanesi del Kosovo. Berisha ne ha approfittato per affermare, in presenza dei più importanti politici albanesi del Kosovo e della folta minoranza albanese dell'ex repubblica jugoslava della Macedonia: "Tutti noi rappresentanti da tutti i territori etnici albanesi, ci impegniamo a rendere realtà l'ideale per il quale i nostri martiri hanno lottato per un secolo intero, quello di una nazione albanese unita nelle proprie terre".

Le conseguenze sul piano diplomatico sono state immediate. Gjorge Ivanov, Presidente della Macedonia, ha immediatamente annullato il suo viaggio a Tirana.

Secondo diversi osservatori questo rigurgito nazionalista non è un progetto politico vero e proprio, ma solo una semplice reazione ai festeggiamenti per l'indipendenza. Berisha cavalaca l'onda del sentimento popolare per un puro calcolo elettorale. Le prossime elezioni parlamentari, nell'estate del 2013, vedranno probabilmente un aspro scontro tra Berisha e Edi Rama, il leader dell'opposizione ed ex sindaco di Tirana e capo del Partito socialista.

Il pan-albanismo, la spinta ad ottenere un'unica realtà territoriale che comprenda tutte le comunità albanesi del sud dei Balcani, è vista da anni da molti analisti come una minaccia alla stabilità della regione.

Nel lungo periodo il nazionalismo albanese verrà probabilmente moderato dalla piena implementazione degli accordi di pace esistenti, dal pieno rispetto delle comunità albanesi residenti in Macedonia, Serbia, e Montenegro. Fondamentale sarà in questo il processo di integrazione europea che favorirà le aperture dei confini tra l'Albania ed i suoi vicini settentrionali
 

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