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Domenica, 28 Aprile 2024
La soluzione del "Peluca" / Argentina

Cosa sono i bond perpetui di Milei (e a cosa servono)

Il presidente argentino dalle soluzioni alternative sfodera un'altra mossa non convenzionale per ripagare un contenzioso legale a cui non sa come far fronte

Il neo presidente dell’Argentina Javier Milei, noto come "El Peluca" (Il Parrucca) per la sua folta chioma, ha iniziato con la sua opera di ricostruzione del Paese promessa in campagna elettorale, quando per convincere gli elettori si presentava ai comizi elettorali impugnando una motosega. Ora che è stato eletto comincia a compiere i primi passi per rilanciare un’economia in forte difficoltà, in modo non convenzionale naturalmente proprio come il suo personaggio richiede.

Tra liberalizzazioni, deregolamentazioni, tagli alla spesa pubblica e svalutazione della valuta, il presidente ultraliberista di estrema destra ha annunciato anche l’emissione di bond senza limiti per saldare un contenzioso legale che altrimenti non saprebbe come pagare. Ma cosa sono i bond perpetui di Milei e a cosa servono? Andiamo per ordine.

La soluzione Milei

I problemi di Milei ora che è stato eletto presidente dell’Argentina sono molti, soprattutto di natura economica. Buenos Aires deve rinegoziare un accordo da 44 miliardi di dollari con il Fondo monetario internazionale, deve ripagare i creditori coinvolti nella ristrutturazione da 65 miliardi di dollari di un bond nel 2020, infine deve pagare 16 miliardi di dollari per aver perso una causa legale sulla nazionalizzazione della Yacimientos Petrolíferos Fiscales, (YFP) la compagnia energetica nazionale argentina.

"Non ci sono soldi, faremo riforme shock": Milei giura da presidente

Una grana quella di YFP per il governo argentino, visto che Buenos Aires deve iniziare a pagare questa somma entro il 10 gennaio. Due settimane di tempo per versare 6,2 miliardi di dollari al Burford Capital, il litigation fund che si è incaricato di perseguire le richieste di risarcimento nel 2015. Ma questi soldi l’Argentina non li ha, come ha candidamente ammesso il presidente argentino, e così dopo il no incassato dal governo a una richiesta di dilazione di 30 giorni Milei ha lanciato l’idea del bond perpetuo.

Cosa sono i bond perpetui

I bond illimitati, in inglese consols bond (bond consolidato) o perpetual bond (bond perpetui), sono obbligazioni senza scadenza che garantiscono la corresponsione di cedole fisse per un periodo illimitato di tempo. In pratica pagano cedole per sempre e non scadono mai, a differenza delle classiche obbligazioni non hanno una data di scadenza.

Nel mondo della finanza gli esperti sanno bene che le obbligazioni perpetue sono un ottimo strumento per i governi in difficoltà finanziaria perché il debito non viene mai estinto, si paga solo l’interesse (il riscatto del bond è a discrezione dell’emittente). Grazie ai perpetual bond quindi Buenos Aires potrà raccogliere immediatamente i fondi di cui necessita per poi gestire un flusso costante di pagamenti nel tempo. Per i risparmiatori invece i rischi riguardano soprattutto l’affidabilità dell’emittente; la difficoltà di rivendere il titolo ad altri investitori; la fluttuazione del prezzo visto che l’unico modo per recuperare il capitale o parte di esso è vendere l’obbligazione; l’inflazione che potrebbe mangiarsi buona parte del rendimento reale delle cedole offerte.

Cosa significa che Milei vuole "dollarizzare" l'Argentina

In ogni caso l’Argentina non è il primo Stato ad aver pensato ai bond perpetui: il Regno Unito usò le obbligazioni perpetue per finanziare le guerre napoleoniche e per pagare il debito della Prima Guerra Mondiale. Di recente, più precisamente nel 2017, è stata l’Austria a emettere perpetual bonds mentre nel 2020 si era pensato a questo strumento per far fronte alle spese necessarie all’Europa per combattere la pandemia covid.

La "Kicillof tax"

La proposta di Milei (a quanto pare non troppo bizzarra) si colora però grazie alla "Kicillof tax". Il presidente argentino intende finanziare l’emissione del bond perpetuo con l’istituzione di una tassa ribattezzata con il nome di Axel Kicillof, attuale governatore di Buenos Aires e ministro dell’Economia ai tempi dell’acquisizione della compagnia energetica nazionale argentina nel 2013. Perché questo riferimento? Per ricordare agli argentini che "devono pagare ogni anno una certa somma di dollari grazie al mostruoso errore commesso da Kicillof", ha dichiarato Milei.

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