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Sabato, 27 Aprile 2024
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Continuano le esercitazioni cinesi attorno a Taiwan, ma gli Usa minimizzano

Il governo di Taipei accusa Pechino di usare le esercitazioni militari attorno a Taiwan per preparare l'invasione dell'isola

Le esercitazioni cinesi nello Stretto di Taiwan stanno diventando la “nuova normalità”. E molti sono gli indizi che confermano le intenzioni di Pechino. La Cina ha annunciato il proseguimento delle imponenti manovre militari attorno l’isola per aumentare il pressing su Taiwan, nonostante una prima comunicazione dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese avesse fissato per il 7 agosto il termine delle attività. 

Le accuse cinesi

Nella giornata di oggi 9 agosto, dieci navi da guerra e 45 aerei da combattimento cinesi sono stati rilevati vicino a Taiwan, con esercitazioni militari che si concentrano "sull'organizzazione di operazioni di contenimento e supporto congiunte", secondo un avviso emesso dal Comando Orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese.

Secondo i rilevamenti del ministero della Difesa di Taiwan, dei 45 aerei da combattimento dispiegati da Pechino, 16 (otto caccia Su-30 e otto caccia J-16) hanno superato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, non ufficiale, ma tradizionalmente rispettata, e che Pechino dichiara di non riconoscere. 

Quest’ultima è una tesi su cui ribatte molto la Cina, che a sua volta punta il dito contro gli Stati Uniti per aver aumentato le tensioni nello Stretto di Taiwan. “Sono gli Stati Uniti a minacciare pace e stabilità nello Stretto di Taiwan", l'isola - di fatto indipendente - "fa parte del territorio cinese" e "non esiste una linea mediana nello Stretto", ha detto il viceministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, in dichiarazioni alla Cctv e alla Cgtn in cui ha difeso le maxi manovre militari cinesi intorno a Taiwan "per salvaguardare la sovranità e l'integrità territoriale della Cina".

Ma, che ha parlato di "misure proporzionate", ha accusato "Usa e alleati" di "venire spesso nelle acque adiacenti la Cina, mostrando i muscoli e provocando problemi", di essere quelli che "reagiscono in modo eccessivo e aggravano la situazione".

I test di oggi si vanno ad aggiungere ad altri cento "sconfinamenti" dei mezzi dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese rilevati da Taipei dal 4 agosto scorso, data di inizio delle manovre militari di Pechino, avviate in risposta alla visita della Speaker della Camera Usa Nancy Pelosi. 

La risposta di Taiwan 

Taiwan non resta ferma a guardare e, in risposta alle mosse di Pechino, il ministero della Difesa nazionale ha dichiarato di avere alzato i propri caccia, inviato l'allarme radio e spiegato il proprio sistema di Difesa missilistico. 

Il governo di Taipei accusa Pechino di usare le esercitazioni militari attorno a Taiwan per preparare l'invasione dell'isola, mentre avvia esercitazioni di artiglieria nel sud dell'isola per simulare la difesa in caso di attacco da parte dell’esercito cinese. Pechino però allarga l’orizzonte: la Cina terrà un ciclo di manovre di artiglieria a fuoco vero - con proiettili reali - nelle acque meridionali del Mar Giallo, a nord di Taiwan, dall'11 al 13 agosto, di fronte alla Corea del Sud.

Nel frattempo, gli Stati Uniti minimizzano il rischio di un attacco militare cinese a Taiwan. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è detto "preoccupato" per i movimenti della Cina, anche se esclude, per ora, che Pechino possa spingersi oltre le pressing che già sta esercitando.

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