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Lunedì, 29 Aprile 2024
Morti di lavoro / Giappone

Giovane medico si suicida dopo 200 ore di straordinari in un mese

È successo in Giappone, dove la vicenda è diventata un caso nazionale che sta accendendo i riflettori su una piaga del paese nipponico: il super-lavoro

Più di 200 ore di straordinario in un solo mese. Tanto avrebbe lavorato in Giappone un giovane medico di appena 26 anni morto suicida lo scorso anno. E ora la famiglia chiede chiarezza e che si accendano i riflettori sul sistema sanitario nipponico. Takashima Shingo, questo il nome del ragazzo, lavorava in un ospedale di Kobe. Si è tolto la vita nel maggio 2022, e secondo gli avvocati della famiglia avrebbe fatto più di 207 ore di straordinario il mese prima della morte e per tre mesi non avrebbe preso neanche un giorno di riposo.

La scorsa settimana l'ospedale dove lavorava il giovane, il Konan Medical Center, ha respinto ogni accusa. Ma a giugno, secondo l'Nhk (il servizio televisivo pubblico radiotelevisivo giapponese), l'ispettorato del lavoro ha stabilito che la morte del giovane medico è un incidente legato al lavoro, causato dalle lunghe ore di attività. La scorsa settimana in conferenza stampa la famiglia di Takashima ha parlato di un giovane spinto alla disperazione dal super-lavoro.

La mamma del ragazzo ha raccontato di come per suo figlio ci fosse "troppa pressione" e come si lamentasse del fatto che "nessuno lo avrebbe aiutato". "Mio figlio non diventerà un bravo medico, non salverà pazienti - ha detto la donna - Spero davvero che migliori l'ambiente di lavoro per i medici in modo che tutto questo non si ripeta in futuro". "Duecento ore (di straordinari) sono un numero incredibile", ha detto senza mezzi termini il fratello di Takashima.

La piaga del super-lavoro in Giappone: un problema nazionale 

L'ospedale dove lavorava il ragazzo minimizza: "Ci sono molte volte in cui i medici trascorrono il tempo studiando da soli e dormendo in base alle loro necessità - ha spiegato un portavoce -. A causa del loro elevato grado di libertà, non è possibile determinare con precisione l'orario di lavoro".

Eppure lo stesso governo giapponese da tempo è impegnato per porre un argine alla persistente cultura del superlavoro, con dipendenti di vari settori che denunciano orari punitivi, elevata pressione da parte dei supervisori e deferenza verso l'azienda. Eccessivo stress e disagio sulla salute mentale che hanno fatto emergere il fenomeno del "karoshi", ovvero la "morte per superlavoro", su cui le autorità sono intervenute con una legislazione ad hoc.

Il problema è particolarmente grave nel settore sanitario. Uno studio del 2016 ha rilevato che più di un quarto dei medici ospedalieri a tempo pieno lavora fino a 60 ore settimanali, mentre il 5% lavora fino a 90 ore e il 2% fino a 100 ore. Un altro rapporto, pubblicato quest'anno dall'Association of Japan Medical Colleges, ha rilevato che oltre il 34% dei medici ha un "livello speciale di ore di straordinario che supera il limite massimo di 960 ore all'anno".

Le riforme del diritto del lavoro hanno visto alcuni piccoli progressi. Secondo il governo, lo scorso anno la quantità media di ore annuali per dipendente è "gradualmente diminuita". Allo stesso tempo, tuttavia, il tema degli straordinari spesso eccessivi non è stato ancora risolto.

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