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Venerdì, 26 Aprile 2024
ancora una volta / Israele

Il governo israeliano scioglie il Parlamento, si torna al voto

E' il quinto appuntemento elettorale nazionale in tre anni e mezzo. Le ultime elezioni si sono tenute lo scorso anno

I cittadini israliani dovranno recarsi il prossimo autunno alle urne. E' il quinto appuntemento elettorale nazionale in tre anni e mezzo e con ogni probabiltà l'ex premier Benyamin Netanyahu, al capo della opposizione, tornerà in gara per riconquistare il suo posto perso lo scorso maggio. 

E' una decisione a cui il governo israeliano è arrivato dopo i recenti sconvolgimenti politici, che ha visto la maggioranza a avere 60 seggi come l'opposizione. 

L'esecutivo guidato dal premier Naftali Bennett presenterà la prossima settimana una mozione per lo scioglimento della Knesset, il parlamento nazionale. La decisione, presa di concerto con il ministro degli Esteri e il suo principale partner della coalizione, Yair Lapid, porterà il paese nuovamente alle urne. Se la mozione passa, il governo di transizione sarà guidato da Yair Lapid, come previsto dagli accordi di maggioranza.

La causa della caduta del giovane governo

Il premier Bennett ha lottato per tenere insieme la sua indisciplinata coalizione formata da otto partiti, che recentemente è entrata in crisi dopo le defezioni di tre membri del partito Yamina. Da qui la decisione di affrettare i tempi e mettere fine all'agonia dell'esecutivo. 

Una decisione "difficile ma necessaria", ha commentato Bennett, spiegando in una nota di aver "esaurito le opzioni per stabilizzare" la coalizione. Era da settimane che la coalizione di governo (destra, centro, sinistra e partito arabo Raam) era tenuta sul filo del rasoio da ripetuti annunci di uscite da parte di deputati della maggioranza.

 "Abbiamo riportato alla ribalta l'onestà e - ha detto Bennett difendendo l'operato del governo - dimostrato che è possibile mettere da parte i dissensi per un obiettivo comune. Non ho mai accettato - ha aggiunto - che considerazioni di partito avessero il sopravvento su quelle nazionali". Il voto - visti i tempi legali e le festività ebraiche che partono a fine settembre - dovrebbe essere al termine del mese di ottobre. 

Il ritorno di Netanyahu

Lo sciogliemento della Knesset è l'occasione per l'ex premier e attuale leader del Likud, Netanyahu, di tornare alla ribalta politica. L'ex leader israeliano ha esultato per la decisione del governo di presentare una mozione di scioglimento della Knesset e riportare il Paese alle urne. "Questa è una serata di grandi notizie per milioni di israeliani. Dopo un anno di tenace lotta da parte dell'opposizione alla Knesset e grande sofferenza per molti israeliani. E' chiaramente il peggior governo", ha affermato in un messaggio televisivo.

Ma la sua non sarà una strada facile. In conferenza stampa, il futuro premier ad interim Lapid non ha nascosto di voler sbarrare la strada a Netanyahu.

"Dobbiamo combattere contro forze che cercano di fare di Israele un Paese non democratico", ha detto Lapid ribattendo sul punto che non sarà permesso "alle forze oscure di dilaniarci dall'interno". Un chiaro riferimento a Netanyahu. Israele, infatti, ha tenuto quattro elezioni inconcludenti tra il 2019 e il 2021 che sono state una sorta di referendum sulla capacità di Netanyahu di governare, mentre l'allora premier era sotto processo per corruzione.

Il paese si prepara a vivere mesi difficili. Fra le sfide che tuttora attendono Israele, ci sono elementi di politica estera, come l'Iran, ma anche temi caldi di politica interna, come Hezbollah, Hamas e l'inflazione economica.

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