rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
il rapporto mutato

Armi e chip: Stati Uniti e India fanno affari per frenare la Cina

Negli anni, il ruolo globale del premier indiano è mutato, tanto che l'amministrazione di Joe Biden preferisce chiudere un occhio di fronte alle violazioni dei diritti umani nel paese. Così Modi viene corteggiato dall'inquilino della Casa Bianca durante una visita di Stato senza precedenti

Circa 20 anni fa, Narendra Modi, prima di guidare l'India, vedeva il suo accesso negato negli Stati Uniti. Ora il leader ultranazionalista indù, al timone del paese più popolato al mondo, viene ricevuto a Washington con tanto di tappeto rosso. 

L'India diventa il paese più popolato al mondo 

Da "indesiderato" ad acclamato: come è cambiato il rapporto con Modi

Negli anni, il ruolo del premier indiano è mutato, tanto che l'amministrazione di Joe Biden preferisce chiudere un occhio di fronte alle violazioni dei diritti umani nel paese. Non era così nove anni fa, quando Modi, allora candidato primo ministro con il partito Bharatiya Janata (BJP), non poté entrare in territorio statunitense per parlare davanti a una platea di indiani americani al Medison Square Garden di New York.

Modi era entrato nella black list americana nel 2005, quando l'allora governo di George W. Bush aveva impedito il rilascio del visto, ricorrendo a una legge del 1998 che colpisce i funzionari stranieri ritenuti responsabili di "gravi violazioni della libertà religiosa". Nel prendere il provvedimento, i funzionari americani avevano sollevato le responsabilità di Modi nell'uccisione di centinaia di musulmani durante alcuni gravi scontri avvenuti nel 2002 nello stato del Gujarat, di cui al tempo era governatore. 

La visita di Stato e l'accoglienza di Biden

Tra cene private, regali costosi (Modi ha regalato alla First Lady e al presidente Usa Biden una scatola in legno di sandalo intagliata a mano contenente una riproduzione in argento della divinità indiana Ganesha e un diamante verde da 7,5 carati realizzato in laboratorio con l’impiego di energie rinnovabili) e una conferenza stampa (con un numero di domande limitato), il premier indiano viene corteggiato dall'inquilino della Casa Bianca durante una visita di Stato senza precedenti. 

Dietro le cerimonie accuratamente realizzate per l'incontro tra Biden e Modi si celano discussioni che hanno il potenziale non solo di infondere nuova energia nelle relazioni diplomatiche tra Washington e New Delhi, ma determinare un impatto nell'ordine globale. I temi di discussione sono tanti e prevedono accordi in ambito tecnologico, di difesa e gestione della catena di approvvigionamento globale.

India, valida alternativa alla Cina

Al centro dei colloqui resta la diplomazia indiana, che si è resa protagonista negli ultimi anni da quando Modi guida il paese, nonostante le verificate e conclamate notizie di violazione della libertà di stampa, di religione e violazione dei diritti umani. Il subcontinente indiano, al momento, si può presentare come rivale economico alla Cina, con cui ha una lunga disputa territoriale. L'India infatti attrae l'interesse di numerose economie che cercano un'alternativa alla Cina e che soprattutto sperano di non finire nel mirino delle ritorsioni economiche del gigante asiatico. 

C'è poi il tema dell'Indo-Pacifico, area dove gli Stati Uniti hanno forse bisogno dell'influenza dell'India più che altrove in questo momento. Le varie partnership strategiche e di sicurezza in cui è coinvolta New Delhi (come il Quad, l'alleanza strategica tra Australia, Giappone, India e Stati Uniti con lo scopo di contenere l'espansionismo cinese nella regione dell'Indo-Pacifico) rafforzano le relazioni bilaterali tra India e Stati Uniti anche in chiave anticinese.

Il consolidamento delle relazioni tra Washington e New Delhi passa soprattutto attraverso la firma di una serie di accordi nei campi della difesa. L'annuncio più atteso riguarda la futura produzione in India di motori F414 per aerei da combattimento da parte del conglomerato General Electric. Previsto anche un accordo in cui New Delhi acquisterà droni armati General Atomics, una piattaforma che gli indiani desiderano da anni e che può aiutarli a rilevare e contrastare le mosse dell'esercito cinese. Modi, che ha avviato anni fa una campagna di modernizzazione e digitalizzazione dell'esercito, è ben consapevole che deve dare una spinta al settore tecnologico se vuole competere con le forze militari della Cina. 

Cina e India: in Asia Mosca trova i suoi quasi "amici"

Se in passato il commercio bilaterale era una nota dolente, ora diventa un'arma da assottigliare per proteggere la catena di approvvigionamento globale di chip dalla Cina. Il più grande produttore di chip di memoria negli Stati Uniti, Micron Technology, aprirà un impianto di assemblaggio, collaudo e confezionamento di chip nello stato di Modi, il Gujarat. Il colosso tecnologico americano continua a fare affari anche con la Cina. Micron ha appena annunciato un investimento da 602 milioni di dollari per espandere il suo impianto nella città cinese di Xian.

Il disaccordo sulla Russia

Ma se Washington e New Delhi vanno d'accordo sulla Cina, non si può dire lo stesso sulla guerra in Ucraina. L'India non ha mai criticato apertamente la Russia per la sua aggressione all'ucraina. Diversi analisti hanno spiegato che dietro all'atteggiamento di New Delhi c'è la dipendenza dalle importazioni di armi dalla Russia, da cui arriva il 50% del suo arsenale. Ma non è l'unico motivo. L'India è sempre stata orgogliosa di seguire la sua politica di non allineamento, meglio nota come autonomia strategica. 

Perché Cina e India riconoscono "l'aggressione russa" all'Onu 

Ancora una volta New Delhi, che non si è allineata né con Pechino né con Mosca, solletica gli interessi economici e militari di Washington. E così, l'appoggio statunitense serve ancora una volta da volano all'India, che aspira a diventare una grande potenza a pieno titolo. 

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Today è in caricamento