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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo scontro senza fine / Israele

Israele avanti con il bulldozer, 3mila nuove case per i coloni in Cisgiordania

Le ong insorgono: "I sostenitori della formula dei due Stati si sono addormentati in servizio"

Non si ferma la costruzione di case negli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Israele ha annunciato un piano per la realizzazione di 3.144 nuove unità abitative nella fascia di territorio occupata dal 1967 e contesa coi palestinesi. Di queste - secondo i media - 1.344 sono state approvate oggi mentre per altre 1.800 si attende il via libera nei prossimi giorni. 

La decisione di procedere con nuove edificazioni è stata duramente criticata dall'organizzazione Peace Now: "Un governo che viola gli impegni verso lo status quo e porta avanti lavori di costruzione dannosi negli insediamenti non è un governo del cambiamento ma un esecutivo pienamente di destra. I sostenitori della soluzione dei due Stati nel governo si sono addormentati in servizio", ha ironizzato l'Ong. 

Le telefonata "difficile" tra Usa e Israele

Anche gli Usa si sono mossi per far pressione sul premier israeliano Naftali Bennet, che dallo scorso giugno guida un governo di coalizione. L'incaricato d'affari dell'ambasciata americana, Michael Ratney, ha telefonato al consigliere diplomatico Shmirt Meir la scorsa setimana per esprimere la preoccupazione di Washington, specie per il fatto che le nuove case sono situate al di fuori dei cosiddetti 'blocchi di insediamento'. Si tratta di sei aree ristrette dove vive circa l'80% dei coloni.

"E' stata una conversazione difficile", ha riferito una fonte al Times of Israel.

Dal 1967 uno scontro senza fine

La questione degli insediamenti in Cisgiordania si trascina da oltre 50 anni. Gli insediamenti (detti anche colonie) sono i villaggi ebraici che Israele ha autorizzato a costruire nella West Bank, la 'riva occidentale' del fiume Giordano (Cisgiordania, appunto), territorio strappato alla Giordania durante la Guerra dei Sei giorni, nel 1967.

In base agli Accordi di Oslo, la West Bank è suddivisa in tre settori: l'Autorità palestinese ha il pieno controllo civile nell'area A (che rappresenta il 18% dell'area totale), l'area B è caratterizzata da un'amministrazione congiunta tra l'ANP e Israele, mentre la zona C è sotto il pieno controllo dello Stato ebraico.

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