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Sabato, 27 Aprile 2024
ISRAELE / Israele

Israele, polemiche per la creazione della prima università della Cisgiordania

Contro la decisione si sono schierati la comunità palestinese e il mondo accademico, che l'hanno definita una scelta "politica"

Fa discutere la nascita della prima università in un insediamento israeliano in Cisgiordania. Il progetto è stato fortemente voluto dal ministro delle Finanze Yuval Steinitz e da quello dell'Istruzione, Gideon Saar. 

Scelta "politica" e non "accademica" -  La decisione è stata presa nonostante il parere contrario del Consiglio dell'Insegnamento Superiore, che aveva definito come “politica” la scelta di trasformare l'istituto superiore dell'insediamento di Ariel in una università.

Secondo gli esperti, non solo alla base di questa decisione non ci sarebbero dei motivi accademici, ma la creazione di una nuova università danneggerebbe gli atenei esistenti, già afflitti dalla mancanza di fondi. 

“La legge ci obbliga a chiedere il parere del Consiglio, ma non siamo tenuti a seguirlo”, ha spiegato Amos Altshuler, presidente del Consiglio per l'educazione superiore della Giudea e Samaria, come riporta il Nouvel Observateur

Gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, di cui fa parte anche quello di Ariel, violano il diritto internazionale, ma la creazione della nuova università è vista dai coloni come un gesto di legittimazione della loro presenza sul territorio da parte del governo di Tel Aviv.

“Oggi è un giorno di festa” ha dichiarato alla Bbc il sindaco di Ariel, Ron Nachman, augurandosi che “la nostra battaglia si concluda con una vittoria”. Anche Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri e leader del partito ultranazionalista Yisrael Beitenu, ha salutato con gioia la nascita della nuova università, che "permetterà di rafforzare gli insediamenti". 

Contro questa decisione si sono schierati non solo i palestinesi, ma anche lo stesso Consiglio dei rettori delle Università israeliane.  “Condanniamo ogni tentativo del governo di Israele di usare le istituzioni accademiche per promuovere un programma politico al quale siamo contrari, cioè la creazione di nuovi insediamenti e l'occupazione permanente”, ha spiegato Nir Gov del Weizmann Institute of Science. 

Il professore ha inoltre lanciato una petizione, già firmata da altri mille colleghi, contro la decisione di Tel Aviv di creare il nuovo Ateneo. Il timore è infatti quello di un boicottaggio del mondo accademico internazionale, con un conseguente taglio dei fondi per le università israeliane. 

Anche la comunità palestinese, che da sempre considera la Cisgiordania come parte del proprio futuro Stato, ha criticato la decisione di Tel Aviv. “Sfortunatamente Israele ho mostrato molto chiaramente che non ha intenzione di mettere fine all'occupazione”, ha commentato Xavier Abu Eid, esponente dell'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina). “Continuando in questo modo sarà impossibile mettere in atto la 'soluzione a due Stati'”.

La creazione dell'Università di Ariel mette in luce il divario esistente tra palestinesi e israeliani sull'accesso all'istruzione. “E' importante dire che mentre Israele sta costruendo un nuovo istituto per gli studenti della Cisgiordania, gli studenti palestinesi di Gaza non possono venire in Cisgiordania”, ha spiegato Abu Eid. “Gli studenti della Cisgiordania non possono studiare a Gerusalemme, e gli studenti di tutti i territori occupati devono far fronte a sempre maggiori difficoltà per raggiungere le proprie scuole”. 

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