Jacqueline è libera: Hollande grazia la donna che uccise il marito violento
Jacqueline Sauvage, 70 anni, era stata condannata a dieci anni per l'omicidio del marito: gli sparò dopo aver saputo del suicidio del figlio, vittima di abusi come le altre tre figlie. La sua storia era diventata simbolo delle violenze coniugali. Ora la decisione del capo dello Stato: è libera
PARIGI (FRANCIA) - Francois Hollande ha deciso di graziare Jacqueline Sauvage, la donna di 70 anni condannata a dieci anni di carcere per l'omicidio del marito violento e diventata un simbolo delle vittime delle violenze coniungali. Lo ha annunciato l'Eliseo in un comunicato.
Il presidente della Repubblica ha ritenuto che il posto della signora Sauvage non fosse più in carcere ma vicino alla famiglia.
LA VICENDA - Jacqueline Sauvage, nata nel 1947, ha ucciso il marito nel 2012 con tre colpi di fucile alla schiena dopo aver subito per 47 anni violenze sessuali: nemmeno i quattro figli della coppia erano stati risparmiati dalle "attenzioni" dell'uomo. La donna decise di farla finita, e di uccidere il marito, dopo il drammatico suicidio di uno dei figli, distrutto dalle violenze del padre. Un omicidio subito confessato agli inquirenti.
Ho sparato e sparato, chiudendo gli occhi, ho esitato solo al terzo colpo.
UNA BATTAGLIA CON LE FIGLIE - Le tre figlie, che non hanno mai smesso di sostenerla, avevano testimoniato a turno contro il padre, spiegando di essere state violentate e picchiate come la madre. Jacqueline Sauvage era stata riconosciuta colpevole in primo grado e nel processo di appello nel dicembre 2015. Il suo caso aveva mobilitato decine di associazioni femministe, personalità del mondo della cultura, politici e società civile. Il presidente Hollande aveva concesso a Jacqueline Sauvage una prima grazia parziale a inizio anno. Ora, la decisione finale: Jacqueline è libera.
