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Sabato, 27 Aprile 2024
Svolta a destra / Argentina

Tutti i segreti di Javier Milei, il "Trump di Buenos Aires" che si è preso l'Argentina

Ballottaggio senza storia. L'Argentina in piena crisi economica, con inflazione oltre il 142%, passa nelle mani dell'anarco capitalista populista, economista di 53 anni, outsider di ultradestra della politica. Un tentativo disperato di "qualcosa di nuovo" che porta con sé molti rischi per le libertà costituzionali

Ballottaggio senza storia alle elezioni presidenziali, l'Argentina in piena crisi economica, e con inflazione oltre il 142%, passa nelle mani dell'anarco capitalista populista Javier Milei, economista di 53 anni, outsider della politica: ha vinto su Sergio Massa con il 56% dei voti contro il 44%. Per la prima volta dalla fine della dittatura dei generali, una figlia orgogliosa di militari complici del regime sarà vicepresidente, Victoria Villarruel. Nega gli orrori commessi da Videla e Massera. Il passato che non passa.

Buenos Aires deve 44 miliardi di dollari al Fondo monetario internazionale, è sull'orlo di un precipizio. Milei ha moderato nelle ultime settimane alcune delle proposte più controverse abbandonando anche l'immagine iconica dei primi comizi che lo vedeva sempre imbracciare una motosega. Ma punterà a una drastica e rapida riduzione del deficit e del debito pubblico attraverso drastici tagli alla spesa e vendita delle principali imprese statali; è stato paragonato all'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e all'ex leader brasiliano Jair Bolsonaro. Proprio Donald Trump già lo esalta: "Sono molto orgoglioso di te. Trasformerai il tuo Paese e renderai davvero di nuovo grande l'Argentina".

I numeri in parlamento sono tutt'altro che solidi

Numerosi i nodi che il presidente eletto Milei, dovrà affrontare per mettere in marcia il nuovo esecutivo il 10 dicembre, giorno dell'insediamento. Deve formare la nuova compagine di governo a cui manca ancora il nome di un ministro dell'Economia. Una casella chiave per affrontare la grave crisi in cui è sprofondato il Paese. I numeri in parlamento sono tutt'altro che solidi per il nuovo capo di Stato, dove la sua coalizione, La libertà avanza (Lla), il partito di Milei, controlla solo 38 dei 257 seggi della Camera bassa e 8 dei 72 del Senato.

A fargli da stampella potrebbe essere una parte dei 93 deputati e 24 senatori dell'alleanza di centrodestra Uniti per il cambio, dell'ex presidente Mauricio Macri e di Patricia Bullrich, che tuttavia dopo le elezioni generali del 22 ottobre ha subito uno scisma. Di fronte si troverà 105 deputati e 35 senatori dell'alleanza progressista, mentre altre due formazioni minori contano su undici deputati e sei senatori.

Non ha nemmeno una sede di partito

Milei è un outsider sul serio, non ha nemmeno una sede di partito e a Buenos Aires continuerà a utilizzare l'hotel Libertador come suo quartier generale. Figura ultraliberale e antisistema, economista di professione, ha attirato l'attenzione del pubblico con il suo discorso contro l'intervento statale nell'economia e contro i diritti LGBTQ+.  Propone politiche socialmente conservatrici, inclusa l'opposizione all'aborto, che l'Argentina ha legalizzato nel 2020. È invece favorevole alla libera vendita di armi da fuoco e di organi umani. "Perché tutto deve essere regolato dallo Stato? La mia prima proprietà è il mio corpo", dice.

Tra le altre cose, propone di abolire la banca centrale e la moneta argentina, il peso, e di adottare come moneta il dollaro statunitense: "L'Argentina ritornerà al posto che non avrebbe mai dovuto perdere nel mondo. Lavoreremo fianco a fianco con tutte le nazioni del mondo libero, per contribuire a costruire un mondo migliore", dice Milei davanti a una folla di sostenitori quando i risultati dei ballottaggi sono diventati pubblici.

La biografia non autorizzata 

Una biografia non autorizzata di Milei lo dipinge come un solitario volubile che ha sofferto un’infanzia di abusi da parte dei genitori e bullismo a scuola durante gli anni ’80. Ha il soprannome di El Loco (Il Pazzo). "Più che le idee di Milei, quello che mi preoccupa sono il suo stato d'animo e la sua stabilità emotiva", ha detto di recente l'autore del libro, Juan Luis González. Amante della musica, Milei era la voce solista di una cover band dei Rolling Stones chiamata Everest e, secondo Lilia Lemoine, una cosplayer professionista diventata eletta deputata con Milei, ama anche Bob Marley e Verdi. "Ama l'opera. Canta l'opera. Non è molto bravo", ha raccontato.

La popolarità vera Milei l'ha trovata come personaggio mediatico, esperto economico nei programmi televisivi argentini dove pontificava sia sulla miseria dell'inflazione che sulla gioia del sesso tantrico. "Ogni uomo ha la sua dinamica. Nel mio caso particolare, eiaculo ogni tre mesi", si vantò una volta Milei in diretta tv. Un personaggio evidentemente fuori dagli schemi.

"Non sono venuto per guidare gli agnelli, sono venuto per risvegliare i leoni"

Dichiarazioni provocatorie a raffica, scatti d'ira, la sua carriera politica è, di fatto, iniziata circa cinque anni fa. L'economista libertario venne poi eletto al congresso nel 2021 per il suo partito Libertad Avanza ed è stato trascinato alla presidenza dalla rabbia degli elettori per la corruzione e la cattiva gestione dilaganti nel Paese sudamericano a tutti i livelli. Il voto per Milei rappresenta un tentativo disperato di qualcosa di nuovo.

"Non ha esperienza nel governare una città o un comune. Come possiamo aspettarci che governi un Paese?", si domandano alcuni utenti su X (l'ex Twitter). Il suo motto, caustico e senza un vero senso, è tutt'un programma: "Non sono venuto per guidare gli agnelli, sono venuto per risvegliare i leoni". Staremo a vedere.

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