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Venerdì, 26 Aprile 2024
"Non toccatele" / Stati Uniti d'America

La città invasa dalle lumache giganti: pericolose per la salute, scatta la quarantena

Allerta massima a Port Richey, cittadina della Florida che sta combattendo la battaglia contro una particolare specie di lumaca di origine africana: grande fino a 20 centimetri, è in grado di trasmettere un parassita potenzialmente letale per l'uomo ed è dannosa per l'ambiente

Gli abitanti di Port Richey, in Florida (Stati Uniti), saranno costretti ad affrontare una nuova quarantena. Stavolta però il coronavirus non c'entra, la causa del nuovo isolamento è l'invasione di lumache giganti africane, che stanno infestando tutta la zona. Si tratta di esemplari di dimensioni molto superiori alle lumache che siamo abituati a vedere e nascondono un terribile pericolo per l'essere umano: queste lumache sono infatti in grado di trasmettere un pericoloso parassita in grado di colpire le vie polmonari e provocare la meningite. Non solo, le lumache giganti africane sono anche molto dannose per l'ambiente che invadono, visto che si nutrono di 500 piante diverse e addirittura del cemento. Le autorità di Port Richey stanno cercando in tutti modi di arginare l'invasione, ma al momento la situazione non è ancora sotto controllo. Queste lumache, che possono raggiungere una lunghezza di 20 centimetri, hanno una vita media di 9 anni e si riproducono molto velocemente, fino a degenerare, come sta succedendo in Florida. 

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Il Dipartimento dell'agricoltura e dei servizi ai consumatori della Florida (FDACS) ha confermato che l'animale si è stabilito nella città di Port Richey, appena a nord di Tampa, il 23 giugno e l'area è stata messa in quarantena il giorno successivo. Una misura differente da quella impiegata per il Covid: ai residenti è vietato soltanto spostare piante, suolo, rifiuti di cortile, detriti, compost e materiali da costruzione al di fuori della zona delimitata. 

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Secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, le lumache di terra furono avvistate per la prima volta nel sud della Florida negli anni '60 e ci vollero quasi 10 anni e 1 milione di dollari per liberarle dall'area. Il problema è proprio la loro velocità di riproduzione: ogni lumaca può produrre tra le 100 e le 500 uova dopo un singolo accoppiamento, possono riprodursi più volte senza accoppiarsi e generare uova ogni 2-3 mesi. Un ritmo altissimo, che tuttavia non rappresenta l'unico ostacolo verso la liberazione da questo invasore. Le lumache giganti infatti non hanno predatori naturali. Oltre alla quarantena, le autorità stanno cercando di eliminare il parassita con un pesticida chiamato metaldeide, utilizzato spesso contro le lumache e che non provoca effetti negativi su frutta e verdura.


 

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