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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso

Marò, l'India si arrabbia: "L'Europa non si intrometta"

Dura reazione ufficiale delle autorità di New Delhi all'intervento di Bruxelles nella vicenda dei due fucilieri della Marina: "Inopportuna la risoluzione del Parlamento europeo"

ROMA - Non è piaciuto al governo indiano l'intervento del Parlamento europeo nella vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in attesa a New Delhi da quasi tre anni dell'avvio di un processo per l'accusa di avere ucciso due pescatori.

Le autorità indiane, ricordando come il caso sia "all'esame dei giudici e riguardi India e Italia", hanno infatti reso noto che "il Parlamento europeo avrebbe fatto meglio a non adottare la risoluzione" (approvata ieri), in cui si auspica che il giudizio sia affidato alla giurisdizione italiana o tramite un arbitrato internazionale e che i marò possano tornare in Italia per essere giudicati. E' stato il primo documento ufficiale in cui l'Europarlamento ha chiesto il rimpatrio dei fucilieri, incoraggiando l'Alto Rappresentante europeo Federica Mogherini a intraprendere tutte le misure necessarie al raggiungimento di una soluzione equa, rapida e soddisfacente.

Nella dichiarazione ufficiale il governo indiano, estremamente irritato dall'iniziativa, ha ricordato poi anche che "la Corte Suprema, nella sua decisione del 14 gennaio, ha concesso un prolungamento di tre mesi a Massimiliano Latorre per restare in Italia per motivi di salute e che l'altro marò, Salvatore Girone, vive nell'ambasciata italiana a New Delhi".

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Questo il testo della breve dichiarazione del portavoce governativo Syed Akbarrudin: "Il caso che riguarda i due fucilieri di Marina italiani che hanno ucciso due pescatori indiani, è all'esame della giustizia, ed è in discussione fra India e Italia". "La Corte Suprema Indiana - si dice ancora - nella sua ordinanza del 14 gennaio 2015, ha concesso tre mesi di estensione della permanenza di Massimiliano Latorre in Italia per motivi di salute, mentre l'altro fuciliere, Salvatore Girone, risiede nell'ambasciata italiana a New Delhi". "In queste circostanze - conclude il testo - sarebbe stato consigliabile che il Parlamento europeo non avesse adottato una risoluzione". 

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