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Domenica, 28 Aprile 2024
La decisione / Regno Unito

Via libera a un nuovo mega giacimento petrolifero in Europa

Londra ha approvato un controverso progetto di estrazione nel Mare del Nord, fortemente criticato dagli ambientalisti: "Acceleriamo su rinnovabili e nucleare, ma gas e petrolio servono ancora"

Il Regno Unito ha dato il via libera a uno dei suoi più grandi progetti di estrazione di petrolio e gas degli ultimi anni, il giacimento di Rosebank nel Mare del Nord di Equinor. L'annuncio è arrivato dopo che il premier Rishi Sunak ha annacquato i piani provvisori per l'obiettivo governativo di emissioni nette a zero nel 2050, e ha scatenato le proteste degli ambientalisti. Il ministro per la Sicurezza energetica Claire Coutinho ha dichiarato che Rosebank sarà meno inquinante rispetto ai vecchi impianti di petrolio e gas. "Continueremo a sostenere l'industria petrolifera e del gas del Regno Unito per sostenere la nostra sicurezza energetica, far crescere la nostra economia e aiutarci a realizzare la transizione verso un'energia più economica e pulita", ha affermato. "Stiamo accelerando le energie rinnovabili e l'energia nucleare, ma avremo ancora bisogno di petrolio e gas per i decenni a venire, quindi cerchiamo di ottenere quello che ci serve dalle acque britanniche", ha aggiunto il cancelliere dello Scacchiere (il ministro dell'Economia britannico), Jeremy Hunt.

Sono state la Equinor, quotata a Oslo, e al britannica Ithaca Energy a ricevere l'autorizzazione a sviluppare il giacimento di Rosebank che ha il potenziale per produrre 500 milioni di barili di petrolio nel corso della sua vita, che una volta bruciati emetterebbero tanta anidride carbonica quanto il funzionamento di 56 centrali elettriche a carbone per un anno, afferma il Guardian. Rosebank potrebbe produrre 69mila barili di petrolio al giorno, circa l'8% della produzione giornaliera del Regno Unito prevista tra il 2026 e il 2030, e potrebbe anche produrre 44 milioni di piedi cubi di gas al giorno, secondo Equinor. Il progetto Rosebank promette di essere meno inquinante di un normale giacimento, grazie all'elettrificazione del processo di estrazione. Il gruppo energetico norvegese Equinor ha dichiarato che il giacimento, situato a ovest delle isole Shetland e la cui produzione dovrebbe iniziare nel 2026/27, sarà elettrificato non prima del 2030.

Gli ambientalisti avevano esortato il governo a fermare lo sviluppo del giacimento, affermando che era in contrasto con il piano per un'economia a zero emissioni. Ma a luglio il premier Sunak si è schierato a favore delle estrazioni nel Mare del Nord, affermando che la Gran Bretagna ha bisogno di nuovi combustibili fossili nazionali per migliorare la sicurezza energetica e che il petrolio e il gas saranno ancora presenti nel mix energetico del Paese anche nel 2050."Rishi Sunak ha dimostrato una volta per tutte che mette i profitti delle compagnie petrolifere al di sopra della gente comune", ha dichiarato Philip Evans, attivista di Greenpeace UK per il clima. "Sappiamo che fare affidamento sui combustibili fossili è terribile per la nostra sicurezza energetica, per il costo della vita e per il clima". Caroline Lucas, deputata del Partito Verde, ha dichiarato che "dare il via libera a questo nuovo enorme giacimento di petrolio è moralmente osceno. Questo governo deve essere ritenuto responsabile". Il principale partito di opposizione, il Labour Party, che vuole concentrarsi sull'energia pulita, ha criticato il piano ma ha dichiarato che in caso di vittoria rispetterà qualsiasi licenza concessa prima delle prossime elezioni, compresa quella per Rosebank.

La produzione di petrolio e gas dal Mare del Nord britannico si è ridotta di due terzi negli ultimi 20 anni, ma l'industria è ancora un grande contributore dell'economia, con 200mila posti di lavoro e un gettito fiscale previsto di 50 miliardi di sterline nei prossimi cinque anni, secondo il governo. Equinor, che detiene una quota di maggioranza di Rosebank, investirà 3,8 miliardi di dollari insieme al suo partner Ithaca Energy per sviluppare la prima fase del giacimento. Si prevede una spesa totale di circa 9,8 miliardi di dollari per la durata del giacimento fino al 2051, comprese le operazioni e lo smantellamento, di cui la maggior parte andrà a imprese britanniche. Dopo la notizia della concessione le azioni di Ithaca Energy sono salite dell'8% nelle prime contrattazioni, mentre quelle di Equinor sono salite dell'1,1%.

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