New York blindata per l'arrivo di Papa Francesco

Con l'arrivo di Papa Francesco il prossimo 24 settembre, New York City alza la guardia ai massimi e si prepara al peggio.

Così tanto che al dipartimento della Polizia della città (Nypd) ieri, per quattro ore, si è tenuta un'esercitazione da tavolo in cui si è ipotizzata una serie improbabile di eventi contemporanei: due persone che aprono il fuoco, una in un ospedale, l'altra in una stazione della metropolitana; un blackout elettrico; l'implosione di un edificio, un'esplosione vicino a Times Square senza feriti e un'altra in un hotel su Broadway in cui muoiono due funzionari stranieri.

Quell'esercitazione, messa a punto dal dipartimento per la Sicurezza nazionale (responsabile della protezione del Papa), è servita per capire come gestire una situazione così drammatica.

Anche perché oltre a quelle istituzionali come il discorso all'Onu in occasione della settantesima Assemblea Generale - evento che porterà in città diplomatici, capi di Stato e di governo di almeno 180 Paesi - le attività previste per il pontefice pongono molte sfide per la sicurezza: il suo desiderio di avvicinarsi alle persone comuni lo porterà per esempio a visitare una scuola nel quartiere East Harlem e ad attraversare Central Park.

A raccontare alcuni dettagli dell'incontro di ieri al quartiere generale del Nypd è il New York Times in un articolo scritto da colui che per 15 minuti soltanto ha avuto il permesso di parteciparvi. Quanto è bastato per vedere su maxi-schermi linee rappresentanti i voli sulla città, l'andamento in tempo reale del traffico lungo la Franklin D. Roosevelt Drive (la superstrada che costeggia la parte orientale di Manhattan) e il Brooklyn Bridge oltre al cocktail improbabile di eventi catastrofici.