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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'ultima sparata di Trump: "Non voglio profughi da quei cessi di Paesi"

Scoppia la polemica per lʼespressione volgare usata nello Studio Ovale e riferita agli immigrati da Haiti, El Salvador e Africa. E il presidente annulla la visita a Londra per timori di contestazioni

E' il presidente degli eccessi, per usare un eufemismo. Donald Trump fa ancora discutere, dopo che nel corso di un incontro con alcuni membri del Congresso nello Studio Ovale, a chi gli chiedeva di riconsiderare la decisione di togliere lo status di protezione a migliaia di immigrati da Haiti, El Salvador e da alcuni Paesi africani, avrebbe risposto: "Perché gli Usa dovrebbero avere tutta questa gente che arriva da questo cesso di Paesi?".

"Shithole countries": un'espressione volgare che ha scatenato polemiche. Secondo quanto riferisce il Washington Post, Trump si sarebbe spinto anche oltre: gli Stati Uniti dovrebbero attirare più immigrati da paesi come la Norvegia. Ricostruzioni per ora non smentite dalla Casa Bianca che, attraverso il vice portavoce Raj Shah, si limita a dire:

"Alcuni politici a Washington scelgono di combattere per paesi stranieri, ma il presidente combatterà sempre per gli americani. Come altri paesi che hanno un sistema dell'immigrazione basato sul merito, il presidente si batte per una soluzione permanente che rafforzi il paese dando il benvenuto a coloro che possono contribuire alla nostra società e far crescere la nostra economia".

Attraverso il portavoce Rupert Colville, l'Onu ha espresso il proprio sdegno per la frase del presidente americano: "Non c'è un'altra parola che può essere usata se non 'razzista'. Se confermato e non smentito ufficialmente, si tratta di un pensiero vergognoso e scioccante".

Annullata la visita a Londra

E intanto la visita di Donald Trump in Gran Bretagna, ipotizzata per il mese prossimo, è stata cancellata per i timori di manifestazioni di massa contro il presidente degli Stati Uniti. Lo riferiscono i media britannici parlando della decisione presa da Downing Street e confermata da Trump su Twitter. Il presidente, però, ha dato una sua versione: “Il motivo per cui ho cancellato la visita a Londra è che non sono molto entusiasta del fatto che l’amministrazione Obama abbia venduto forse la migliore location e la più bella ambasciata a Londra per delle ‘noccioline’, soltanto per costruirne una nuova in un posto nuovo per 1,2 miliardi di dollari. Brutto affare. Mi volevano a tagliare il nastro. No!”. Il presidente americano, quindi, non inaugurerà la nuova ambasciata Usa a Londra il mese prossimo e il segretario di stato Rex Tillerson potrebbe fare le sue veci, secondo fonti del governo britannico. La premier Theresa May aveva invitato Trump per la visita di stato un anno fa, poco dopo il suo insediamento alla Casa Bianca. Ma con la minaccia degli attivisti di protestare per non dare l’opportunità al miliardario di parlare al Parlamento britannico, non era ancora stata annunciata alcuna data per la visita. L’alternativa che era al vaglio era quella di una visita meno formale, “un viaggio di lavoro” per il mese prossimo per tagliare il nastro dell’ambasciata a Nine Elms e per incontrare May. Nella stessa occasione Trump avrebbe dovuto incontrare la regina Elisabetta II ma senza il banchetto di Stato. Ma sembra che anche questo piano ridimensionato sia stato abbandonato per il momento.
 

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