Due turisti italiani sono stati sequestrati per circa 24 ore a scopo di estorsione in Thailandia, dove erano appena arrivati per una vacanza. I due connazionali, Danilo De Vito di 51 anni e Antonio Di Muro di 62, sono stati liberati dalla polizia locale, che ha arrestato due dei quattro responsabili, tutti poliziotti thailandesi.

Secondo quanto riporta il Bangkok Post, i due italiani sono stati avvicinati da quattro agenti mentre prelevavano del denaro da un bancomat nel quartiere di Nana a Bangkok. I poliziotti hanno accusato De Vito e Di Muro di utilizzare una carta clonata o falsificata e hanno minacciato un'azione legale nei loro confronti. Ai due italiani, da poche ore in Thailandia, è stato chiesto di pagare due milioni di bath (circa 47mila euro) per evitare ogni accusa: De Vito e Di Muro hanno intavolato una trattativa e hanno fatto scendere la richiesta a 25mila euro (poco più di un milione di bath), per poi essere condotti in una stanza d'albergo.

Qui i poliziotti hanno intimato alle vittime di telefonare ai loro parenti in Italia, per accelerare il trasferimento di denaro. De Vito e De Muro, due ingegneri, hanno però informato i familiari della richiesta di riscatto. I parenti si sono subiti messi in contatto con le autorità italiane e l'ambasciata italiana a Bangkok, che a loro volta hanno avvertito la polizia thailandese del rapimento. Gli agenti locali hanno successivamente individuato e liberato i due italiani.

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Due dei poliziotti autori del sequestro sono stati arrestati, altri due sono ancora ricercati come un cittadino uzbeko che avrebbe fatto da interprete durante la trattativa.