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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

"Istigò i militari a disobbedire alle leggi": Beppe Grillo indagato

Il leader del Movimento cinque stelle "paga" la lettera scritta ai vertici di polizia, carabinieri ed esercito per convincere gli agenti a sfilarsi il casco di fronte ai manifestanti. Era il periodo dei Forconi e Grillo pubblicò l'invito sul suo blog. Ma la procura smentisce

ROMA - Qualcuno lo aveva fatto per solidarietà. Altri perché si erano sentiti parte di quella protesta e di quella rabbia crescente. Poi tutto era stato minimizzato e quasi rinnegato dai vertici dei vari corpi. Ma, mentre a Milano, Genova, Torino - e in altre città italiane - i poliziotti si toglievano i caschi di fronte ai manifestanti, Beppe Grillo scriveva agli stessi agenti e ai loro capi per convincerli a "passare dalla parte del popolo" e ad abbandonare la casta. Per quella lettera aperta - apparsa sul blog il 10 dicembre scorso, in piena "rabbia forcona" - il leader del M5s sarebbe ora indagato per "istigazione di militari a disobbedire alle leggi". Al momento, però, la procura smentisce. "Non è indagato - ha chiarito il procuratore capo di genova Michele Di Lecce - sono arrivati atti da varie procure, li stiamo valutando per capire se aprire una indagine o meno". 

Il fascicolo comunque potrebbe essere dopo un esposto del parlamentare e coordinatore dei giovani del Pd, Fausto Raciti, che si era rivolto alla procura di Roma per punire la lettera di Grillo ai vertici di Polizia, Esercito e Carabinieri. 

Rivolgendosi ad Alessandro Pansa, Leonardo Gallitelli e Claudio Graziano, il comico genovese scriveva: "Il governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia, all'informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti".

"Vi chiedo - continuava Grillo - di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare".

"Le forze dell'ordine - concludeva - non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà. In alto i cuori".

Per questa parole Grillo sarebbe adesso indagato. Il reato a lui contestato, "istigazione di militari a disobbedire alle leggi", prevede pene da una a tre anni e se commesso in pubblico - il caso rientrerebbe in questa fattispecie - condanne da due a cinque anni. 

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