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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso

Perché Bonaccini e Meloni stanno litigando sui fondi per l'alluvione

Il governatore dell'Emilia Romagna accusa il governo: "Nessun indennizzo a famiglie e imprese". La replica: mobilitati 4,5 miliardi, qualcuno cerca visibilità

"Nessun indennizzo a famiglie e imprese". "Non è vero, abbiamo già stanziato 4,5 miliardi di euro". Scintille tra il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini e la presidente del consiglio Giorgia Meloni sui fondi da destinare alla Regione dopo l'alluvione dello scorso maggio. Pochi giorni fa il governatore aveva scritto alla premier una lettera cofirmata dal sindaco metropolitano di Bologna Matteo Lepore e da Michele De Pascale ed Enzo Lattuca, rispettivamente presidenti delle province di Ravenna e Forlì-Cesena, in cui chiedeva all'esecutivo di agire in fretta. "Non sono ancora previsti gli stanziamenti per gli indennizzi a cittadini e imprese", si legge nel testo, "che a distanza di oltre tre mesi dagli eventi alluvionali, pretendono giustamente di vedere mantenuta la promessa dell'esecutivo di ristorare al 100% i danni subiti attraverso procedure snelle e rapide. Le nostre comunità meritano risposte in tempi brevissimi e sotto forma di atti concreti". 

La risposta di Meloni

Meloni ha risposto a Bonaccini con un'altra missiva. "Il governo - si legge - ha stanziato 4,5 miliardi per la ricostruzione nelle zone alluvionate e questa iniziativa non si esaurisce qui". Uno degli obiettivi dell'esecutivo, prosegue la premier, "è anche quello, oltre alla messa in sicurezza e alla ricostruzione delle infrastrutture, di risarcire tutti i privati che hanno subito danni". Non solo. Meloni non rinuncia a pungere il governatore e chiede di "non cedere alla fretta ed alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po' di visibilità, alimentando polemiche inutili". 

Nella missiva Meloni cita i due decreti legge approvati dal governo per far fronte al disastro, i cui stanziamenti ammonterebbero a 4,5 miliardi di euro complessivi per la tutela del mondo imprenditoriale e lavorativo e per il ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche. Il governatore però chiede risarcimenti immediati a chi ha subito dei danni. 

Bonaccini: "La fretta è dei cittadini"

"La fretta che Meloni mi imputa, in realtà, è quella dei nostri concittadini" ha contro-replicato Bonaccini, secondo cui famiglie e imprese non hanno avuto finora alcun indennizzo. "Abbiamo ricevuto la risposta della presidente Meloni - scrive il governatore emiliano-romagnolo - e purtroppo non è positiva. A maggior ragione, ribadisco la richiesta di un incontro per trovare, insieme e con spirito di collaborazione, le risposte più efficaci per persone e imprese colpite dall'alluvione, che chiedono solo una cosa: tornare alla normalità e poter ripartire. Ricevendo il 100% degli indennizzi, come promesso dal Governo".

"Avevamo posto una serie di questioni, a partire ovviamente da quella dei risarcimenti a cittadini e imprese, e avanzato alcune proposte costruttive, in spirito di collaborazione nel solo interesse degli emiliano-romagnoli: ribadisco la necessità di un incontro con la presidente del Consiglio", si legge, "nella convinzione che insieme si possono trovare soluzioni efficaci".

"Non sono arrivati gli indennizzi a famiglie e imprese"

Il governatore ribadisce poi "che al di là di quanto attivato da me insieme al dipartimento nazionale di Protezione civile, nulla è arrivato in termini di indennizzi a famiglie e imprese colpite: certo, i due decreti adottati dal Governo hanno definito una serie di misure che però, lo si chieda ai cittadini, in questo momento non risultano funzionare, né per il ritorno alla normalità delle famiglie, né per la ripartenza positiva delle imprese. Così come nessuno disconosce il valore di quanto fatto per attivare gli ammortizzatori sociali o l'accesso al credito di una parte, sia pur ristrettissima, di aziende, così come per quelle dell'export".

Ma Bonaccini tiene a ribadire "quanto i sindaci, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali stanno dicendo: la stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non solo non ha ricevuto un euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni. E non sapere ancora, dopo tre mesi, come richiedere i rimborsi è semplicemente incredibile". È scontro anche sugli interventi di somma urgenza: "Quanto alla ricostruzione pubblica, con spirito positivo e di piena collaborazione stiamo lavorando col commissario Figliuolo. Devo però sottolineare che anche della cifra citata dalla presidente Meloni - gli oltre 400 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza realizzati - nulla a oggi è arrivato nelle casse dei Comuni, che pertanto continuano a essere esposti, così come le imprese che hanno realizzato questi lavori e non vengono pagate. Le risorse stanziate per la ricostruzione privata sono esigue, anzi, pressoché trascurabili".

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