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Domenica, 28 Aprile 2024
La crisi di governo

Si apre la crisi di governo: Conte accetta le dimissioni delle ministre renziane. Zingaretti: “Avanti con Conte”

Lo strappo di Renzi. La sfida del premier. Gli appelli all'unità. La decisione dei parlamentari di Italia Viva comunicata in una lettera mentre da più parti si cercava di ricucire. Il Pd: "Un grave errore che pagheremo tutti". Salvini e Meloni: "Elezioni"

Conte ha accettato le dimissioni delle ministre di Italia Viva e informato il Quirinale. "Renzi ha voluto aprire la crisi di governo". "Il Paese sta guardando la drammatica situazione che stiamo vivendo - ha detto Conte in Cdm - ho offerto la disponibilità ad un tavolo di legislatura eppure di fronte a questa disponibilità ci sono state comunque le dimissioni delle ministre. Dimissioni che mi sono state comunicate attraverso una comunicazione via mail e che accetto. Naturalmente questa sera ho informato della situazione il Presidente Mattarella"

I ministri Pd, M5s e Leu hanno espresso il proprio sostegno al presidente del consiglio esprimendo altresì l'intenzione di proseguire l'esperienza di governo.

"Si va avanti con Giuseppe Conte". Arrivano nel bel mezzo del Cdm i tweet quasi identici di alcuni esponenti del governo, dopo il ritiro dei ministri di Italia Viva annunciato da Matteo Renzi. Il primo è il Guardasigilli Alfonso Bonafede seguito a stretto giro dal ministro della Salute Roberto Speranza che cinguetta: "In questi mesi Conte ha servito il Paese con disciplina ed onore. Avanti al suo fianco". Ultimo, ma più importante quello del segretario dem Nicola Zingaretti: "In questi mesi durissimi l’Italia ha potuto contare sul grande impegno di @GiuseppeConteIT e della squadra di Governo. Ora c’è un Paese da ricostruire #AvanticonConte ".

Articolo aggiornato alle 22:38

Matteo Renzi in conferenza stampa alla Camera aveva annunciato "le dimissioni di Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto come da lettera inviata al presidente el Consiglio. Non consentiremo a nessuno di avere i pieni poteri". Tocca ora al presidente del Consiglio accettare le dimissioni delle ministre e decidere se rimettere il mandato al Capo dello Stato o presentarsi alle Camere per una nuova fiducia. 

"Lasciare un incarico di governo richiede lunghissime, dolorose e assai profonde considerazioni - scrivono Bellanova, Bonetti e  Scalfarotto in una lettera al presidente del Consiglio - Abbiamo deciso di rimettere il nostro mandato in nome della dignità e della nobiltà della politica e della nostra libertà e responsabilità individuale". 

Renzi nei fatti ritira la delegazione di Italia Viva e apre la crisi di governo ma chiude solo a un governo con il centrodestra: le trattative pertatanto continueranno nelle prossime ore. Come annunciato oggi dallo stesso premier Conte c'è spazio per la stesura di un patto di legislatura. 

Renzi annuncia le dimissioni di Bonetti, Bellanova e Scalfarotto

"Io come capo delegazione non ho avuto una telefonata, non ho avuto un segnale per dire 'abbiamo capito quello che chiedete, costruiamo insieme un programma nelle sedi competenti - ha detto Teresa Bellanova - Io penso che questo sia un problema per la democrazia".

"Se si vuole aprire un tavolo, non per la spartizione delle poltrone, ma per una strategia politica del futuro per noi va bene - ha detto Elena Bonetti - Oggi non abbiamo chiuso gli occhi di fronte alla realtà- Ci dicono che non è stato il momento opportuno, invece questo è proprio il momento opportuno. Italia Viva ha chiesto verità e urgenza di risposte ma di fronte al tentennamento del Governo ci siamo assunti le nostre responsabilita'"

"Noi abbiamo fatto una grande battaglia sui fondi europei, ci hanno detto che eravamo dei pierini poi ci hanno fato ragione -  ha detto Matteo Renzi, leader Iv, in conferenza stampa - sono stati fatti dei passi avanti ma "rimane un grande problema, perché non si prende il Mes", "è da irresponsabili".

"Sono momenti difficili, chi sa la fatica che si fa a dimettersi sa che ci vuole grande coraggio e libertà interiore. E' più difficile lasciare una poltrona che non aggrapparsi a difesa status quo. La crisi politica non è aperta da Iv, è aperta da mesi. E il salto di qualità non lo ha chiesto Iv, lo hanno chiesto anche altre forze. Noi non giochiamo con le istituzioni, la democrazia non è un reality show dove si fanno le veline, i problemi si affrontano nei tavoli della politica. La timidezza con cui sono state condannate le recenti manifestazioni di Washington e il loro mandante rappresentano per noi un vulnus, chiediamo che vengano rispettate le regole democratiche."

Crisi di governo, che cosa succede ora

Renzi, questa sera, ha annunciato le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti nelle mani "del Presidente del Consiglio". Spetta al Capo dello Stato anche il potere di accettare le dimissioni di un ministro con relativo Dpr che va pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Di fatto Italia Viva esce dal governo ma non dalla maggioranza: non è necessariamente la fine del Governo Conte bis. "Nessuna pregiudiziale né sui nomi né sulle formule - ha detto Renzi - l'unica pregiudiziale è che noi non faremo mai i ribaltoni e non daremo mai vita a governo con le forze della destra anti europeista. Se c'è governo istituzionale siamo pronti, ma anche a opposizione.

Renzi ha annunciato che deputati e senatori di Italia Viva voteranno in Parlamento "lo scostamento di bilancio, le misure anti-Covid e qualunque sarà il governo, saremo dalla sua parte sul decreto ristori". "Siamo pronti a dare una mano, a parlare con tutti senza ideologie, non stiamo facendo niente di irresponsabile ma se c'è una crisi politica la si affronta nelle sedi istituzionali".

Crisi di governo, il Pd: "Errore gravissimo"

"Matteo Renzi ha commesso un errore gravissimo", un atto contro il Paese - dice il segretario Pd Nicola Zingaretti parlando al Tg1 - da domani vedremo che fare. Tutti i partiti di maggoiranza e il presidente Conte ancora questo pomeriggio avevano assicurato disponibilità a costruire insieme una visione del futuro, con un patto di legislatura. Questo rende scelta di iv ancora più incomprensibile". "È a rischio tutto: gli investimenti su digitale e green economy, sicuramente anche il Mes. È una scelta che frena il processo di ricostruzione dell'Italia. Oggi ci sono stati 500 morti circa e noi apriamo una crisi di governo. Francamente non capisco" conclude il segretario dem.

"Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti". twitta Andrea Orlando, vice segretario del Pd, commentando le dimissioni delle ministre di Italia viva.

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Crisi di governo, Salvini e Meloni: "Elezioni subito"

Il segretario della Lega Matteo Salvini e il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni annunciano via social la richiesta di elezioni anticipate. Ma è tutto il centrodestra - al termine del vertice a cui erano presenti oltre a Antonio Tajani (Forza Italia) anche i centristi (Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi, Giovanni Toti) - a chiedere con compattezza le dimissioni di Conte.

"Il Presidente del Consiglio prenda atto della crisi e si dimetta immediatamente o, diversamente, si presenti domani in Parlamento per chiedere un voto di fiducia -  si legge in una nota congiunta - Se non ci sarà la fiducia, la via maestra per riportare al governo del Paese una maggioranza coesa ed omogenea, con un programma condiviso e all'altezza dei problemi drammatici che stiamo affrontando, resta quella delle elezioni. Ci affidiamo alla saggezza del Presidente della Repubblica per una soluzione rapida". 

"I partiti del centrodestra ribadiscono con chiarezza la loro indisponibilità a sostenere governi di sinistra", è la conclusione.

++ articolo in aggiornamento ++

Il premier Giuseppe Conte nel primo pomeriggio di oggi era salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al centro del colloquio, secondo quanto si apprende, il punto sulla situazione politica e la richiesta del Capo dello Stato di uscire con celerità dalla situazione di incertezza. Il presidente del Consiglio ha riferito sulle decisioni del Consiglio dei ministri e sullo stato dei rapporti della coalizione. Dal Quirinale in queste ore convulse si osserva con attenzione e preoccupazione come la crisi di governo possa essere gravissima in piena emergenza Covid. Certo è, si fa notare, che se Conte avesse una nuova maggioranza il presidente della Repubblica non potrebbe che prenderne atto.

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Il premier Conte rientrando a palazzo Chigi ha riferito che il governo andrà avanti solo con il sostegno di tutta maggioranza, facendo intendere di non voler ricorrere al soccorso di parlamentari "responsabili". "Il governo deve avere una maggioranza solida - ha detto Conte - non può prendere un voto qua e là per andare avanti".

"Spero non si arrivi alle dimissioni delle ministre di Italia Viva, sto lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo. Ora dobbiamo lavorare allo scostamento e al decreto ristori, abbiamo il G20 e impegni internazionali da rispettare. Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide. Questa sera dobbiamo adottare il decreto per prorogare lo stato di emergenza e adottare le misure per rendere il paese più resiliente rispetto alla curva epidemiologica e a queste varianti molto insidiose, abbiamo segnali che sta aumentando anche da noi".

Crisi di governo: le ultime notizie

Nella attesa conferenza stampa, Matteo Renzi, leader di Italia Viva spiegherà la posizione del suo gruppo parlamentare (30 deputati, 18 senatori). Ieri sera il consiglio dei ministri ha dato il via libera al Recovery Plan, con l'astensione delle ministre renziane Teresa Bellanova ed Elena Bonetti che ora, a meno di clamorosi colpi di scena, sono in predicato di lasciare i loro posti al governo. La seduta terminata all'una di notte non è stata priva di tensioni. Le ministre di Iv hanno ammesso che sul Piano sono stati fatti "passi in avanti" ma "rimangono troppe le criticità" in un testo giudicato in "drammatico ritardo" sulle urgenze del Paese. Italia Viva era anche tornata a chiedere l'attivazione del Mes sanitario, su cui il premier Giuseppe Conte ha detto ancora 'no', con toni estremamente duri. La strada della rottura tra Renzi e Conte ieri sembrava segnata. Il senatore fiorentino, intervenuto a 'Cartabianca' mentre era in corso la seduta, è stato chiaro. Le decisioni saranno annunciate in giornata, aggiungendo però, chiaramente, che considera finita l'esperienza in maggioranza del suo partito. 

Sempre oggi è atteso l'ok al nuovo decreto Covid e lo scostamento di bilancio (in Cdm domani): decreti urgenti che potrebbero far rinviare l'apertura formale della crisi. E dare tempo ai pontieri per cercare di ricucire lo strappo. Secondo quanto si apprende sarebbe in corso un tentativo di mediazione per scongiurare l'apertura di una crisi di governo. Al momento diverse fonti parlamentari assicurano che soprattutto da parte del Pd si stia cercando di riavvicinare le posizioni di Renzi e Conte. Ma da Italia viva ribadiscono di non aver ricevuto ancora alcun segnale da palazzo Chigi e lasciano intendere di aspettarselo prima delle 17:30, quando Renzi e le ministre Bellanova e Bonetti dovrebbero fare il loro annuncio se restare o meno nel governo.

Grillo: "Serve patto fra costruttori"

In mattinata il fondatore del M5S, Beppe Grillo aveva espresso in una lettera aperta ai partiti di maggioranza e opposizione, l'auspicio a stringere un patto per il bene del Paese, per uscire dall'impasse, un 'patto fra costruttori'.

Intanto è l'ex pentastellato, oggi senatore del Gruppo Misto, Gregorio De Falco, a svelare i retroscena della formazione di un gruppo di responsabili pronto a sostenere il governo in caso di un passo a lato da parte di Italia Viva. "La moglie di Mastella mi ha cercato chiedendomi di far parte di un gruppo di responsabili per sostenere Conte - dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora - Questo avveniva qualche giorno fa. Pare siano una dozzina, un po' dappertutto, anche in Forza Italia".

Sarà Sandra Lonardo Mastella a salvare il governo?

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