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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

La settimana decisiva del governo: "Una crisi ora sarebbe una follia"

Aria di burrasca nell'esecutivo, con Berlusconi pronto a dar battaglia in attesa del pronunciamento della Giunta in Senato sulla sua decadenza. Il premier Letta: "Prevalga il buonsenso"

ROMA - "Buttare tutto a mare sarebbe una follia. Voglio lavorare perché il buonsenso prevalga e sono convinto che prevalga altrimenti si entra in un avvitamento figlio dell'irrazionalità e non servirebbe al paese". Di ritorno dalla visita lampo in Afghanistan, il premier Enrico Letta è tornato sulla possibile crisi di governo. Una crisi che dopo la condanna in Cassazione per Berlusconi nel processo Mediaset appare sempre più vicina.  

Dopo il vertice di sabato ad Arcore con i dirigenti del Pdl, l'atteggiamento del leader del centrodestra sarebbe deciso: "Nessuno vuole venirmi incontro", avrebbe lamentato il Cavaliere secondo cui né il Pd né il Colle darebbero garanzie circa la sua decadenza dalla carica di senatore in seguito alla condanna in via definitiva per frode fiscale. E quindi il Pdl si prepararebbe alla crisi di governo: secondo il Corriere della Sera avrebbe commissionato dei sondaggi per verificare che impatto avrebbe sull'opinione pubblica un eventuale ritorno alle urne.

LO SCENARIO, BERLUSCONI: CRISI O ELEZIONI

PARLA EPIFANI - "Nessun giustizialismo da parte nostra, ma nessun salvacondotto per chiunque": così il segretario del Pd Guglielmo Epifani respinge ogni ipotesi di 'soluzione' per Silvio Berlusconi. "Tentativi affannosi, scorciatoie impercorribili", dice intervistato da Repubblica. "Qui l'unica cosa che conta è ancora una volta il rispetto della legge, che impone soluzioni limpide, nel solco della nota di Ferragosto del Capo dello Stato, nella quale il Pd si riconosce in pieno". Quanto alle responsabilità dell'eventuale crisi del governo di larghe intese: "Berlusconi è stato condannato in via definitiva, deve scontare una pena principale e la pena accessoria dell'interdizione. E ora viene a dire a noi che il Pd deve trovare una soluzione? Ma ci rendiamo conto dell'assurdo salto logico e politico? Questo non è un problema del Pd, è un problema di Berlusconi e del Paese, al quale il Cavaliere deve rendere conto di cosa è successo nella vicenda che lo porta alla condanna, e al quale deve spiegare perché nel caso intende porre fine al governo e alla sua funzione di servizio nella crisi drammatica che ancora viviamo".

SANTANCHE': "E' FINITA, IL GOVERNO CADRA'"

APPELLO AL PDL - E che il governo possa cadere è chiaro: "Solo un cieco non vede che vive ore critiche. Il Pd ha fatto e continuerà a fare ogni sforzo perché il governo vada avanti". Perché Letta "sta facendo un lavoro prezioso, in pochi mesi ha ricostruito la credibilità dell'Italia, i prossimi impegni sono gravosi, dall'Imu all'Iva, dalla scuola ai precari, dalla revisione del Patto di stabilità interna alla legge di bilancio. Una crisi al buio, adesso, ci farebbe riprecipitare nel caos: i costi sociali sarebbero enormi, i mercati ci punirebbero ancora una volta". Quindi l'appello al Pdl: "In nome dell'interesse del Paese, non staccate la spina. La strada maestra, per quanto tortuosa, è far proseguire il governo Letta, perché questo chiede la stragrande maggioranza dei cittadini".

"NESSUNA NORMA POTRA' SALVARE IL CAVALIERE"

SI VA AL VOTO? - E in caso di crisi, sull'eventualità di un'altra maggioranza con l'M5S Epifani parla di "scenari insondabili, oggi come oggi. Non so di faglie interne al Pdl, Quanto ai 5 Stelle, devo constatare purtroppo che l'ultima uscita sul ritorno al voto con il Porcellum conferma che Grillo punta solo al tatticismo". Diverso il punto di vista di Massimo D'Alema: "Se la maggioranza venisse meno "si dovrebbe cercare comunque di avere una maggioranza in questo Parlamento, quantomeno per cambiare la legge elettorale. E poi se non ci fossero possibilità ci saranno le elezioni".

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